TEATRI35 PER GRAZIA RICEVUTA MUSEO DIOCESANO D’ARTE SACRA

PORDENONE tableaux vivants dall’opera di Michelangelo Merisi da Caravaggio

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Morbidi drappeggi e muscoli tesi. Lame, frutti e odore d’incenso.
Attori come attrezzi, stenografi e modelli del pittore.
Piume e pesi in sospensione.
Il silenzio sacrale profanato dal ritmo della costruzione.
Le tele si componrgono sotto l’occhio dello spettatore coinvolto in un’esperienza mistica e sensoriale.
Caravaggio si sente, si assapora, si tocca, si respira; si vede.
La performance sui Tableux Vivants “Per Grazia Ricevuta” affonda le radici in un’esperienza la laboratoriale di svariati anni che pone al centro i I corpo deIl’attore. Arrivare alla costruzione del quadro non è il fine; cò che viene ricercata è una modalità di lavoro in cui il corpo è semplice strumento, un mezzo alla pari di una stoffa o di un cesto. Il singolo attore in scena compie le azioni sonore, azioni inserite in una partitura musica le in cui ogni gesto è in funzione di una meccanica, di un ingranaggio in cui ciò che viene eseguito è strettamente necessario.