Ordinazioni presbiterali

Sabato 30 maggio nella Cattedrale di Concordia il Vescovo ha ordinato presbiteri don Andrea Ormenese, don Giancarlo Parutto e don Roberto Stefanon. Grande festa per il Seminario e la Diocesi.

Ecco come lo pensa il rettore, su Il Popolo di qualche giorno dopo:

 

“È stata intensa e molto partecipata la celebrazione in Cattedrale delle ordinazioni presbiterali. Mentre don Andrea, don Giancarlo e don Roberto vivevano – a tratti con evidente commozione – il percorso del rito di ordinazione, affettuosamente seguiti dai loro familiari nelle prime file, la chiesa gremita e incapace di contenere tutti i fedeli presenti puntava gli occhi su di loro per seguire questo evento animato dallo Spirito. Calde e incoraggianti nell’omelia le parole del Vescovo per gli ordinandi, per le loro famiglie e comunità, per il seminario e per la Chiesa diocesana. E a conclusione della celebrazione, di nuovo il Vescovo, sorridente, notava come ora si siano liberati tre posti in seminario che attendono di essere occupati da altri giovani.

Poi è stata festa grande a Concordia, quando i festeggiati hanno potuto concedersi all’abbraccio affettuoso dei numerosi convenuti: tanti volti, conosciuti più o meno intensamente, tutti legati da una prossimità umana e di fede ai novelli presbiteri, bella espressione di una Chiesa che – particolarmente nelle persone semplici – sa sempre cogliere con gioioso stupore il dono del ministero ordinato.

Il giorno seguente è stato dedicato alla celebrazione delle Prime Messe nelle parrocchie di origine che, orgogliose di aver accompagnato al presbiterato questi loro figli, hanno condiviso celebrazioni di particolare solennità e partecipazione… puntualmente seguite dall’immancabile “momento conviviale”, che le nostre comunità sanno generosamente organizzare.

In questi giorni continuano gli appuntamenti per le prime celebrazioni, con particolare attenzione ai Monasteri diocesani e alle parrocchie di servizio, in attesa di tuffarsi nell’attività pastorale che verrà loro assegnata dal Vescovo.” 

 

don Lorenzo Barro     

         Rettore