Riportiamo l’indirizzo di saluto del Rettore del Seminario, don Roberto Tondato, all’inizio della celebrazione eucaristica
Siate tutti benvenuti: Vescovi, Confratelli, familiari e amici. Un saluto particolare a Lei, Mons. Lazzaro You Heug-sik, Prefetto del Dicastero per il clero, che ci onora con la Sua presenza. Con emozione e gioia Le esprimo, a nome della famiglia del Seminario e anche della Diocesi tutta, la gratitudine per aver accolto l’invito a presiedere questo importante momento delle celebrazioni centenarie della nostra casa. Condividiamo la preghiera di rendimento di grazie al Signore e attendiamo le parole di testimonianza e di orientamento che vorrà rivolgerci. Sono certo che lasceranno un’impronta in tutti noi. Viviamo questo momento nel solco della genuina gratitudine: per noi preti, che in gioventù abbiamo abitato il Seminario, è occasione per testimoniare giusta riconoscenza ai nostri formatori, ovvero coloro che in questo luogo – pur tra inevitabili limiti – hanno contribuito a farci diventare quelli che siamo oggi. Nella preghiera vogliamo anche esprimere il sincero affetto a coloro che nell’umiltà di un servizio nascosto hanno accompagnato e sostenuto la vita del Seminario e la nostra stessa vita. Penso in questo momento alle Suore, al personale, ai volontari, a don Antonio e a molti altri. Questo anniversario per la Chiesa di Concordia-Pordenone è anche occasione per rileggere questo luogo nel suo cambiamento dopo cento anni, nella sua evoluzione. Non è più appannaggio solamente della formazione dei futuri presbiteri, bensì casa per tutta la Diocesi, luogo in cui trovano accoglienza svariate proposte e attività, in uno scambio proficuo con la città e il territorio. Ciò permette anche che i seminaristi entrino in contatto, fin da subito, con una pastorale dinamica, sinodale e dialogante, per diventare i preti della Chiesa esperta in umanità, come amava ripetere San Paolo VI. A noi fa bene tenere le porte aperte e respirare un’aria di Chiesa fraterna, fatta di tanti volti. Speriamo che anche a chi entra nel verde del parco, sotto le arcante dei porticati o fin qui su, in chiesa, faccia bene il clima di pace, insieme alla cura e all’accoglienza che cerchiamo di offrire. Abbiamo esposto la reliquia del Beato Padre Pino Puglisi che da qualche anno custodiamo in Seminario. Papa Francesco nell’omelia tenuta a Palermo il 15 settembre 2018 così si esprimeva: “(Padre Pino) quando morì nel giorno del suo compleanno, coronò la sua vittoria col sorriso, con quel sorriso che non fece dormire di notte il suo uccisore, il quale disse: “c’era una specie di luce in quel sorriso”. Padre Pino era inerme, ma il suo sorriso trasmetteva la forza di Dio: non un bagliore accecante, ma una luce gentile che scava dentro e rischiara il cuore. È la luce dell’amore, del dono, del servizio. Abbiamo bisogno di tanti preti del sorriso”. Raccolgo queste parole del Santo Padre anche per farne intenzione di preghiera per questa nostra Eucaristia.