VIII Settimana Sociale diocesana

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lunedì 3, mercoledì 5 e venerdì 7 ottobre 2011
presso la Sala Congressi della Fiera di Pordenone
martedì 4 ottobre
veglia di preghiera presso la chiesa parrocchiale di S. Francesco d’Assisi, Pordenone
 
 
Unità d’Italia: il cammino continua
 
L’Italia, la sua unità, serve ancora al Bene Comune? Quale ruolo e quale contributo possono offrire i cattolici alla ricostruzione materiale e morale del nostro Paese? Da dove partire e quale strada percorrere per rinnovare le ragioni ed il senso della nostra convivenza?
Attorno a queste domande si snoda il filo conduttore dell’ottava Settimana Sociale diocesana. Un appuntamento fondamentale per i cattolici della nostra Diocesi e per tutti i cittadini che hanno a cuore le grandi questioni sociali del nostro tempo e del nostro territorio. La Settimana Sociale costituisce infatti l’occasione per rinnovare il confronto tra Chiesa e società, rimotivare l’impegno dei laici sui temi che orientano il vivere comune e le nostre istituzioni.
 
Lunedì 3 ottobre aprirà la settimana, dopo la prolusione del Vescovo mons. Pellegrini, il prof. Luca Diotallevi che provocatoriamente metterà al centro il punto di partenza dei cattolici: il bene comune, valore che viene prima degli altri, compresa l’unità delle nostre istituzioni. È chiaro che la strada suggerita è quella di un comune cammino, ma con quale nuovo patto sociale tra noi e quale percorso per il rinnovamento politico-istituzionale? Ci si soffermerà poi, con mons. Adriano Vincenzi, nella serata di mercoledì 5, ad approfondire quale ruolo sono chiamati a giocare i cattolici in questo contesto, mentre la serata conclusiva è dedicata all’ambito che per vocazione i cristiani sono tenuti a privilegiare: l’educazione quale leva profonda del cambiamento che parte dalle persone. A tal proposito non è casuale la scelta d’invitare il prof. Giuseppe Savagnone, una delle voci più lucide del nostro meridione. Le conclusioni invece saranno affidate al nostro Vescovo.
 
La Settimana Sociale è tenuta a chiarire meglio l’orizzonte verso il quale è opportuno muoversi, a partire da un’analisi sincera delle nostre condizioni. Non è un metodo astratto lontano dai problemi che ogni giorno, specie in questo momento storico, ci troviamo ad affrontare. Basta riflettere un secondo su quante volte, dall’inizio della crisi economica e possiamo dire anche istituzionale, ci è stato ripetuto che le attuali difficoltà non sono originate solo da inevitabili cicli economici, ma da elementi distorsivi di fondo del nostro sistema sociale, politico culturale. Quindi crisi etica, crisi di valori, offuscamento dei valori sociali, disgregazione dei legami comunitari ecc. Coerentemente le leve del cambiamento vanno trovate in questi ambiti e probabilmente meno in altri, forse apparentemente più tecnici ma meno risolutivi.
 
I cristiani sanno poi che da soli non si va da nessuna parte, non si può realizzare nessun progetto. Poiché le nostre intenzioni, i nostri percorsi devono “saldare la Terra e il Cielo”. La dimensione spirituale per i cristiani non è un semplice momento di ristoro dell’anima, quanto dialogo vero con Dio per cambiare le cose, a partire da noi stessi. Quest’anno si è aggiunto quindi un importante appuntamento previsto per la sera di martedì 4 ottobre, giorno dedicato a San Francesco d’Assisi, Patrono del nostro Paese. Si tratta di una celebrazione nella Chiesa parrocchiale di San Francesco d’Assisi (piazzale san Gottardo) in cui dare voce ad una “Grande Preghiera per l’Italia”. Il Vescovo per questa occasione ha inviato una lettera a tutti i Sindaci della Diocesi, invitandoli ad essere presenti con il proprio Gonfalone. Ciò a testimoniare simbolicamente il comune intento di operare, nei reciproci ambiti di appartenenza, a favore del bene del Paese.
 
Il Comitato diocesano per la Settimana Sociale