Settimana residenziale del Clero

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SETTIMANA RESIDENZIALE PRALONGO
27 giugno-1 luglio
Rifugio Santa Maria, via S. Andrea 2, Pralongo di Forno di Zoldo – tel. 0437/787562
 
TEMAIl prete come educatore
 
“Gli orientamenti dei vescovi italiani per il decennio in corso sulla sfida educativa e le indicazioni del nostro vescovo sull’importanza di “crescere come comunità educanti” ci invitano a scegliere e perseguire come filo e cornice per l’anno 2010-2011 il tema: “I presbiteri educatori nel popolo di Dio”. Ci si rende conto, infatti, che spesso i presbiteri, sopraffatti da urgenze e emergenze più o meno importanti ma comunque assillanti, rischiano di perdere fiducia nel valore e nel significato del proprio impegno educativo e di quello della comunità cristiana.
Il percorso della formazione permanente si propone di aiutare i presbiteri ad “alzare il capo” e a rinnovare la propria auto-coscienza di educatori a partire da ciò che già fanno generosamente nella pastorale ordinaria. Il percorso non è solo teorico o psicologico, ma ha una forte risonanza spirituale e un riflesso diretto sulla pastorale, che nella sua sostanza profonda si configura come “educazione alla fede e alla vita cristiana”. Si tratta in questo modo di valorizzare e qualificare, purificare e coordinare le molteplici risorse, iniziative e opere di carattere educativo vive e attive nelle comunità cristiane. 
Certamente i presbiteri educano quando celebrano i sacramenti e spiegano il catechismo, ma sempre più le relazioni risultano fondamentali per l’incontro, la proposta, l’accompagnamento”.
 
Riferimento fondamentale è il Concilio Vaticano II.
 
I presbiteri, guide ed educatori del popolo di Dio
6. Esercitando la funzione di Cristo capo e pastore per la parte di autorità che spetta loro, i presbiteri, in nome del vescovo, riuniscono la famiglia di Dio come fraternità viva e unita e la conducono al Padre per mezzo di Cristo nello Spirito Santo (…).
Perciò spetta ai sacerdoti, nella loro qualità di educatori nella fede, di curare, per proprio conto o per mezzo di altri, che ciascuno dei fedeli sia condotto nello Spirito Santo a sviluppare la propria vocazione personale secondo il Vangelo, a praticare una carità sincera e attiva, ad esercitare quella libertà con cui Cristo ci ha liberati (Gal 4,3; 5,1.13). Di ben poca utilità saranno le cerimonie più belle o le associazioni più fiorenti, se non sono volte ad educare gli uomini alla maturità cristiana (Cf. S. GIROLAMO, Epist., 58, 7: “Che utilità c’è se le pareti risplendono di gemme e Cristo è in pericolo nei poveri per la fame?”: PL 22, 584).
Per promuovere tale maturità, i presbiteri sapranno aiutarli a diventare capaci di leggere negli avvenimenti stessi – siano essi di grande o di minore portata – quali siano le esigenze naturali e la volontà di Dio. I cristiani inoltre devono essere educati a non vivere egoisticamente ma secondo le esigenze della nuova legge della carità, la quale vuole che ciascuno amministri in favore del prossimo la misura di grazia che ha ricevuto (cf. 1 Pt  4,10ss.) e che in tal modo tutti assolvano cristianamente propri compiti nella comunità umana. Ma, anche se sono tenuti a servire tutti, ai presbiteri sono affidati in modo speciale i poveri e i più deboli, ai quali lo stesso Signore volle dimostrarsi particolarmente unito (cf. Mt 25,34-45) e la cui evangelizzazione è presentata come segno dell’opera messianica (cf. Lc 4,18). (…)
Inoltre, mediante la carità, la preghiera, l’esempio e le opere di penitenza, la comunità ecclesiale esercita una vera azione materna nei confronti delle anime da avvicinare a Cristo. Essa infatti viene ad essere, per chi ancora non crede, uno strumento efficace per indicare o per agevolare il cammino che porta a Cristo e alla sua Chiesa; e per chi già crede è stimolo, alimento e sostegno per la lotta spirituale.
Infine, nell’edificare la comunità cristiana i presbiteri non si mettono mai al servizio di una ideologia o umana fazione, bensì, come araldi del Vangelo e pastori della Chiesa, si dedicano pienamente all’incremento spirituale del corpo di Cristo.
CONCILIO VATICANO II, Presbyterorum ordinis. Decreto sul ministero e la vita dei presbiteri, 7 dicembre 1965)
 
 
PROGRAMMA DI MASSIMA:
 
 
Lunedì 27 giugno
 
ore 10.30         Accoglienza e sistemazione
ore 11.30         Saluti, preghiera e presentazione della settimana
ore 12.30         Pranzo e distensione
 
ore 15.30         Come mai l’educazione comeemergenza? La domanda di educazione riguarda tutti, non solo la Chiesa. Noi presbiteri ci inseriamo in questo mondo che si interroga non da fuori o dall’alto, ma dall’interno.
Intervista a testimoni-operatori: genitori – insegnante – servizi sociali – amministratore comunale…
ore 17.00         Pausa
ore 17.15         Interazione dell’assemblea con i testimoni. Conclusioni (don Renato)
ore 18.30         Concelebrazione eucaristica con Vespri – Cena
 
Martedì 28 giugno
 
ore 7.30           Lodi con breve meditazione – colazione
ore 9.15           La storia della nostra formazione personale: come ci ha caratterizzati?
Per diventare ed essere “educatore” è decisivo ri-diventare “educato”. La stessa logica vale nell’esperienza della fede: non si annuncia la Parola se non si diventa sempre nuovamente discepoli, in ascolto di essa. È importante allora – e qui sta la finalità di questo primo momento della seconda giornata – prendere consapevolezza delle proprie esperienze formative vissute. Si tratta di individuare le varie “case” frequentate, oppure le “stagioni” formative attraversate nella propria vita.
ore 11.00         Concelebrazione eucaristica – Pranzo e distensione
 
ore 15.30         Continuazione del lavoro del mattino
ore 18.30         Pausa
ore 19.00         Canto del Vespro – Cena
 
Mercoledì 29 giugno:   giornata di distensione
 
 
Giovedì 30 giugno
 
ore 7.30           Lodi con breve meditazione – colazione
ore 9.15           Lo “stile“ educativo nella pastorale
Che cosa significa accogliere e accompagnare le persone? Quali i luoghi privilegiati dell’educare? Prima parte: tavola rotonda con presbiteri e esperienze educative
ore 11.00         Concelebrazione eucaristica
ore 12.30         Pranzo e distensione
 
ore 15.30         Seconda parte: proposta di riflessione. Lo stile e luoghi in cui siamo educativi. Si educa con lo stile e non solo insegnando: Gesù ha portato con se i discepoli, per educarli a uno stile.
Terza parte: lavori di gruppo.
ore 18.30         Pausa
ore 19.00         Canto del Vespro – Cena
 
Venerdì 1 luglio
 
ore 7.30           Lodi con breve meditazione – colazione
ore 9.15           Incontro con il nuovo Vescovo
ore 11.00         Concelebrazione eucaristica – Pranzo e partenze
 
 
Quota
La quota, comprensiva di prenotazione, soggiorno e spese organizzative è stabilita in € 250,00 e va versata all’inizio del corso. Il Vescovo autorizza a prelevare una parte della quota (€ 100,00) dall’Ente ecclesiastico presso il quale si presta servizio.
 

 
I presbiteri sono pregati di segnalare la loro partecipazione in Curia alla Segreteria Generale entro l’11 giugno.