45^Giornata Mondiale delle Comunicazioni Sociali

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Carissimi,
 
è con gioia che invio a tutti voi che consultate il nostro sito web e le nostre pagine Facebook, il mio saluto per la 45^ Giornata Mondiale per le Comunicazioni Sociali del 5 giugno, a cui quest’anno il Santo Padre ha voluto dare un titolo quanto mai attuale e suggestivo Verità, annuncio e autenticità di vita nell’era digitale.
 
Non a caso anch’io mi trovo davanti ad un computer, uno dei tanti strumenti che le moderne tecnologie ci mettono a disposizione, permettendomi di arrivare a voi praticamente in tempo reale e con estrema semplicità. Questa è la grandezza del cosiddetto web 2.0: la sua orizzontalità e la sua capacità di generare contenuti e reti infinite di relazioni.
 
Questi contenuti e queste relazioni però non devono essere vuoti e superficiali. Devono bensì essere autentici e richiamare sempre e costantemente a quell’unica «verità che è Cristo».
 
Essere presenti in Rete oggi è quanto mai facile. Esserci da Cristiani un po’ meno, perché ci mette di fronte ad una sfida in più: come credenti in Gesù Cristo dobbiamo incoraggiare tutti (e cito Papa Benedetto XVI) «a mantenere vive le eterne domande dell’uomo, che testimoniano il suo desiderio di trascendenza e la nostalgia per forme di vita autentica, degna di essere vissuta. È proprio questa tensione spirituale propriamente umana che sta dietro la nostra sete di verità e di comunione e che ci spinge a comunicare con integrità e onestà» anche (aggiungo) nella grande rete del web.
 
La nuova cultura digitale ci include e ci pervade a tal punto che non possiamo più pensare di esserne scollegati. I cellulari, i computer e gli altri dispositivi che utilizziamo abitualmente ci consentono una connessione senza soluzione di continuità, tra di noi e con il mondo esterno, rispondendo ad un bisogno di relazione e di condivisione che è sempre stato presente nell’uomo di ogni tempo e che oggi si manifesta principalmente nella connessione al web e nella partecipazione ai social network.
 
Ma come giustamente rileva il Papa «esiste uno stile cristiano di presenza anche nel mondo digitale: esso si concretizza in una forma di comunicazione onesta ed aperta, responsabile e rispettosa dell’altro. Comunicare il Vangelo attraverso i nuovi media significa non solo inserire contenuti dichiaratamente religiosi sulle piattaforme dei diversi mezzi, ma anche testimoniare con coerenza, nel proprio profilo digitale e nel modo di comunicare, scelte, preferenze, giudizi che siano profondamente coerenti con il Vangelo, anche quando di esso non si parla in forma esplicita. Del resto, anche nel mondo digitale non vi può essere annuncio di un messaggio senza una coerente testimonianza da parte di chi annuncia».
 
A tutti voi – specialmente ai più giovani – che come me utilizzate le nuove tecnologie, voglio dunque augurare di essere proprio testimoni autentici, credibili e coerenti di quel Vangelo che oggi si sostanzia non solo nelle imprescindibili relazioni interpersonali ma anche nelle nuove diffusissime relazioni digitali, e invoco su ciascuno la benedizione del Signore.
 
+ Giuseppe Pellegrini