Convegno Diocesano Ministri Straordinari della Comunione

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Sabato 25 giugno, presso la parrocchia della Beata Maria Vergine di Portogruaro, il vescovo Giuseppe conferirà il “Ministero straordinario della Comunione” a 30 nuove personeIl programma:
ore 15.30: Accoglienza, prove di canto
ore 16.00: Celebrazione dei Primi Vespri del Corpus Domini, presieduti da Mons. Giuseppe Pellegrini, meditazione del Vescovo
ore 17.00: Rito del mandato ai nuovi Ministri Straordinari della Comunione e rinnovo a quelli istituiti nell’anno 2006.
ore 17.30: Esposizione e Adorazione del Santissimo.
ore 18.00: Comunicazioni e Conclusione.
 I nuovi ministri provengono da diverse parrocchie della Diocesi: Loncon, Gruaro, Fossalta di Portogruaro, Provesano, Vigonovo, Casiacco, Barco, Prata di Pordenone, Santa Maria Maggiore di Cordenons, Beata Maria Vergine Regina di Portogruaro, Andreis, Tamai, Pravisdomini, Budoia, Sacro Cuore di Pordenone, Spilimbergo, Dardago, Cordovado.
Questo Ministero venne istituito nella Chiesa cattolica subito il Concilio, per andare incontro a due necessità pastorali: mantenere uniti alla comunità cristiana quanti sono impossibilitati a partecipare all’Eucaristia domenicale, i malati e gli infermi, e aiutare nella distribuzione dell’Eucaristia durante la liturgia in occasione di grande afflusso di fedeli. Ogni anno viene conferito il mandato ad un gruppo di nuovi Ministri della Comunione che si sono preparati dopo un apposito Corso di formazione, guidati da don Gabriele Meazza, riflettendo su: “Il Ministro Straordinario della Comunione chi è?” e “Eucaristia e malati”. Ormai in Diocesi questo prezioso servizio è ricoperto da circa 650 persone, una specie di “esercito spirituale” che permette a tanti fratelli infermi di conservare il legame sacramentale e umano con la propria parrocchia. È veramente un servizio importante e che ha trovato in questi anni fortunatamente un grande sviluppo in tutta la Chiesa. Anche questo è un modo per essere missionari, perché colui che porta la Comunione agli ammalati non solo dà una forte testimonianza di fede a queste persone sofferenti, ma sempre di più, nell’attuale contesto sociale, diventa testimone anche presso i parenti e i conoscenti che attorniano questi malati spesso lontani dalla pratica religiosa.