In occasione delle Giornata Sacerdotale 2024, è stata portata in dono una casula al Vescovo Giuseppe Pellegrini che festeggiava il 45° anniversario di ordinazione presbiterale.
Qui di seguito il testo del saluto da parte del Vicario generale don Roberto Tondato alla consegna della casula
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In questa Giornata sacerdotale, come famiglia del Presbiterio, desideriamo abbracciare tutti i preti della diocesi, dai più anziani ai più giovani, ma in particolare quanti celebrano significativi anniversari di messa.
Perciò ricordiamo e festeggiamo
- il SESSANTACINQUESIMOdi ordinazione di Terziano Cattaruzza, Giuseppe Gianotto e Adriano Pescarollo.
- il SESSANTESIMOAldo Biasi e Gino Severin, insieme a Carlo Canton (in Svizzera) e Vitaliano Papais (in Canada) e al comboniano p. Domenico Cibei.
- Il GIUBILEO D’ORO SACERDOTALE Giovanni Odorico e Andrea Ruzzene, insieme a Elvino Ortolan (in Kenya).
- il QUARANTACINQUESTIMO Roberto Laurita insieme al Vescovo
- il VENTICINQUESIMO dell’ordinazione presbiterale di Eugenio Anton e Massimo Carlo.
Accompagniamo con tanta simpatia i cinque preti novelli Alex Didoné, Riccardo Forniz, Riccardo Moro, Diego Toffoletti e Luca Toffolon.
Festeggiamo gli anniversari di tanti, ma quest’anno abbiamo desiderato essere particolarmente vicini al nostro vescovo Giuseppe che pochi giorni fa ha ricordato i 45 anni dall’ordinazione presbiterale. Un po’ dedicargli affettuosamente questa festa.
A nome del presbiterio e di tutta la nostra chiesa di Concordia-Pordenone offriamo in dono una casula.
Vescovo Giuseppe, che tu possa in quella stoffa sentire l’abbraccio, il sostegno e la compagnia di tutti noi.
Il segno del virgulto di ulivo, unica decorazione di questo paramento, possa ricordare a te e a tutti noi il legame che ci unisce e che viene dall’unzione crismale ricevuta nella nostra ordinazione, ma anche ricordare la bellezza e la libertà che viene dall’essere fratello tra fratelli, come olio profumato che scende sulla barba e sulla veste di Aronne (Cfr. Sal 133). Anche noi vorremmo dirti di sì sull’invito che ci hai rivolto nell’omelia a volerci più bene fra di noi.
Commentando il brano dei discepoli di Emmaus P. Timothy Radcliffe così si esprimeva in una conversazione al clero di Bologna:
Questi discepoli erano rimasti delusi perché Gesù non aveva riscattato Israele e non aveva rovesciato i romani. Non avevano riconosciuto che lui era la loro speranza più profonda. Per secoli Israele aveva cantato: «Risplenda il tuo volto su di noi e saremo salvati» (Sal 80,19). In Gesù si rivela il volto di Dio che sorride loro, ma fino ad ora non l’avevano visto.
Il nostro ruolo di sacerdoti non è principalmente quello di rivelare e scoprire il volto del Signore. Dobbiamo essere quel volto e vedere quel volto in coloro ai quali ci rivolgiamo. Ogni essere umano, fatto a immagine e somiglianza di Dio, ci offre uno scorcio di quel volto che desideriamo.
Auguri a tutti.