“Chiamati per annunciare a tutti le opere meravigliose di Dio” (1Pt 2,9) E’ questo il tempa attorno al quale si svolge la settimana di preghiera per l’unità dei cristiani 2016, che quest’anno acquista un rilievo particolare per alcune felici concomitanze. La comunità cattolica vive l’Anno santo della misericordia, quella ortodossa il sinodo panortodosso, dopo secoli di attesa, quella protestante il cinquecentesimo della riforma luterana. Il tema vorrebbe favorire che le diversità diventino sempre di più arricchimento reciproco, non rafforzando la diffidenza reciproca, a tutto vantaggio della missione della Chiesa. In altre parole che le Chiese e le comunità cristiane non siano di ostacolo ma di convergenza perché il Signore Gesù sia conosciuto ed accolto, come rimarca l’apostolo Giovanni, “perché il mondo creda” (Gv 17,20). Gli incontri previsti a livello diocesano, come di solito, sono due. Il primo, lunedì 18, ore 20.30, nella parrocchia di Pravisdomini, promosso da tutta l’Unità Pastorale del luogo, che sarà presieduto dal vescovo, mons. Giuseppe Pellegrini. E’ stata scelta questa zona perché registra un numeroso notevole di cristiani di diverse confessioni, oltre che per l’ospitalità del parroco, mons. Giacomo Tesolin. Il secondo, giovedì 21, ore 20.30, presso la comunità battista di viale Grigoletti, che per la circostanza si attiva in maniera encomiabile, in una continuità di accoglienza orami decennale. I due incontri vedono presenti soprattutto membri della comunità ortodossa, cattolica ed evangelica. Altre comunità, come i pentecostali, fanno ancora fatica a ritrovarsi per questa circostanza. Il cammino ecumenico non è facile, anche se ormai indilazionabile. Segni positivi in questo senso se ne registrano in continuazione come, per esempio, l’avvio della Segreteria delle Chiese l’anno scorso e l’eccezionale contributo che continua ad assicurare la corale ecumenica. Speriamo che l’Anno santo della misericordia stesso contribuisca a favorire l’unità dei cristiani, di certo questo è uno degli auspici attesi da papa Francesco da questo Anno di grazia. Tutti i cristiani delle diverse confessioni sono invitati a partecipare ai due incontri, oltre che promuovere qualche iniziativa in proprio, nelle rispettive comunità. Sarebbe molto limitativo se l’ecumenismo rimanesse appannaggio dei rappresentanti delle comunità cristiane o di qualche momento celebrativo. È, infatti, un’esigenza della vita cristiana, una mentalità di fede nel Signore Gesù, che dovrebbe accompagnare quotidianamente tutti i cristiani.
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