All’inizio del nuovo anno, la Chiesa ci fa contemplare Maria, madre di Gesù, quale icona di accoglienza e di pace. Siamo qui per imparare da Lei uno stile di vita semplice e sereno, capace di cogliere la novità dello Spirito che guida la vita di ogni persona. Maria si è fidata e ha creduto alle parole dell’Angelo, diventando la madre di Gesù e la madre di tutta l’umanità. Ci ritroviamo, a otto giorni dal Natale, per rivivere e riscoprire lo stupore dell’incontro con Gesù che è capace di trasformare, ieri come oggi, la vita delle persone. Lo hanno sperimentato i pastori che, come ci racconta il Vangelo, sono diventati annunciatori: “Tutti quelli che udivano, si stupivano delle cose dette loro dai pastori” (Luca 2,18). Non è sempre così per noi, che facciamo fatica, talvolta, a lasciarci incantare, a stupirci di fronte alla semplicità del Natale, di un bambino che è nato per noi, perché il mondo di oggi ci attira e ci distrae con i botti, le luci e i regali. Einstein diceva che se non sei in grado di provare né stupore né sorpresa, sei per così dire morto e i tuoi occhi sono spenti. Entra per leggere tutta l’omelia