La Chiesa di Dio che è in Concordia-Pordenone e la Comunità del Seminario, grati al Signore per i doni della Sua immensa bontà, annunciano con gioia che gli accoliti
- Riccardo Mior originario della parrocchia di Santa Margherita in Tamai,
- Marco Puiatti originario della parrocchia di San Pietro Apostolo in Azzano Decimo,
per l’imposizione delle mani e la preghiera consacratoria di Sua Eccellenza Reverendissima Monsignor Giuseppe Pellegrini,
verranno ordinati diaconi, domenica 15 settembre alle ore 15:00, presso il Duomo Concattedrale di San Marco Evangelista in Pordenone.
Li accompagniamo da subito con la nostra preghiera e amicizia.
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Di seguito l’omelia che ha tenuto questo pomeriggio mons. Giuseppe Pellegrini, vescovo di Concordia-Pordenone, durante la celebrazione in cui ha ordinato diaconi due giovani del Seminario Diocesano di Pordenone.
Essi sono: Riccardo Mior, di anni 25, originario di Tamai e prossimo al servizio presso la parrocchia di Fanna, e Marco Puiatti di 27 anni di Azzano Decimo in servizio presso la parrocchia di Spilimbergo.
Nel suo intervento, il vescovo in un duomo concattedrale di San Marco a Pordenone gremita di fedeli con molti giovani, ha ricordato come la centralità del discepolo è la persona di Gesù il quale, come il Vangelo suggeriva, chiede a ciascuno “chi sono io per te?”. La risposta, suggerisce il vescovo, “Non cercatela nei libri o nelle dispense che avete studiato, né negli articoli appena usciti su Gesù, ma cercatela con delicatezza dentro di voi, nel profondo del vostro cuore, perché è una domanda che nasce dal cuore, somigliando alla domanda che si fanno due innamorati: chi sono io per te, quanto posto ho nella tua vita, quanto conto?”. Ha poi ricordato che il diaconato “nella Chiesa ha proprio questo compito e ministero specifico: mettersi a servizio e fare del servizio lo stile della Chiesa e di ogni credente”, invitando così a frequentare le strade delle persone per incontrarle e camminare con loro. Infine ha concluso ricordato che i due giovani, con l’ordinazione diaconale, si impegnano davanti alla Chiesa a vivere la castità nel celibato, che “è la libertà dal possesso in tutti gli ambiti della vita. Un amore che vuole possedere è sempre pericoloso perché imprigiona, soffoca e rende infelici.”
Fra un anno i due diaconi, che continueranno gli studi in Seminario e il tirocinio pastorale nelle parrocchie di Fanna e Spilimbergo, avranno la possibilità di chiedere di diventare sacerdoti.