Ufficio Famiglia: itinerario per fidanzati il 13 gennaio
14/01/2013 06:43
Siamo riuniti insieme per ringraziare il Signore per i doni che ci ha dato nel corso di questo anno 2012 che sta per finire. Ripensando a questi mesi e giorni trascorsi, ognuno di noi ricorda vari avvenimenti, alcuni lieti e sereni, altri tristi e dolorosi. Il nostro grazie, questa sera, si fa anche invocazione e preghiera, perché il Signore accompagni sempre il nostro cammino. Molti, questa notte, cercheranno nelle mille luci o nel rumore assordante, spesso accompagnato anche da ubriacature e sballo, un modo per salutare un anno faticoso e difficile, nella speranza che il 2013 sia migliore. Noi invece ci troviamo insieme per accogliere dalla Parola di Dio una maniera nuova e originale di vivere la fine di un anno sociale. La liturgia, a otto giorni dalla nascita di Gesù, celebra la festa della Madre di Dio e ci invita a contemplare il mistero del Figlio di Dio che si è fatto uno di noi con gli occhi e il cuore della madre, Maria, che “custodiva tutte queste cose nel suo cuore” (Luca 2,51). Entra per leggere tutta l’omelia.
Carissimi tutti, buon anno 2013 nel Signore! La liturgia, all’inizio di questo nuovo anno, ci propone un testo di benedizione usato dal popolo eletto e che è fatto risalire ad Aronne. “Ti benedica il Signore e ti custodisca” (Numeri 6,24). Così il nuovo anno e la vita che ci sta davanti sono illuminati non tanto da semplici parole di augurio, ma da un gesto d’amore di Dio che benedice e sorregge il nostro cammino e la nostra vita, da un sorriso di Dio che guarda soddisfatto tutta l’umanità. Entra per leggere tutta l’omelia.
Dall’omelia del Vescovo Giuseppe in occasione della Santa Messa di Natale del 25 dicembre 2012.
Quello che è avvenuto a Betlemme venti secoli fa, oggi si rinnova un’altra volta: ci sentiamo invasi da una grande gioia, perché ci rendiamo conto che Dio ama ancora l’umanità ed è Lui a condurla verso un avvenire di luce e di speranza. “Non temete: ecco, vi annuncio una grande gioia, che sarà di tutto il popolo” (Luca 2,10). Queste parole dell’angelo rivolte un tempo a insonnoliti pastori arrivano, questa notte, fino a noi. Parole che ci lasciano un po’ stupiti e anche perplessi. Com’è possibile non temere, non aver paura in questo periodo? E’ sufficiente leggere qualche prima pagina di giornale per accorgerci che la paura, un forte senso di scoraggiamento e il timore per il futuro sono in aumento. Entra per leggerla tutta.
Campagna “Liberaladomenica” Raccolta firme – domenica 25 novembre 2012 È necessario ripresentare la domenica in tutta la sua ricchezza: giorno del Signore, della sua Pasqua per la salvezza del mondo, di cui l’Eucaristia è memoriale, origine della missione; giorno della Chiesa, esperienza viva di comunione condivisa tra tutti i suoi membri, irradiata su quanti vivono nel territorio parrocchiale; giorno dell’uomo, in cui la dimensione … Continua a leggere