ISTITUZIONE MINISTERI DEL LETTORATO E ACCOLITATO

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Prosegue il cammino dell’Avvento e la Liturgia della Parola della II Domenica ci presenta l’apertura del Vangelo di Marco – Vangelo che ci accompagnerà in questo anno liturgico -: “Inizio del Vangelo di Gesù Cristo, figlio di Dio” (1,1). In questa prima battuta Marco pone una citazione del profeta Isaia: “Ecco dinanzi a te io mando il mio messaggero; egli preparerà la tua via” (1,2). Una via, come ricorda il profeta Isaia e come annuncia anche il Battista, da preparare nel deserto, trasformando il terreno accidentato in piano e raddrizzandone i sentieri. Non è possibile, pertanto, preparare la via del Signore senza anche raddrizzare i suoi sentieri, che noi spesso abbiamo interrotto con delle scelte sbagliate, perfino resi impraticabili o sbarrati. Ecco perché oggi risuona forte la voce dei due profeti di preparate la via al Signore. La via che Gesù ha intrapreso con la sua incarnazione e che poi percorrerà alla fine della storia, non era una via trionfale, come preparavano i romani per accogliere gli imperatori; e nemmeno sono le vie più grandi delle nostre città, tutte illuminate sfarzosamente e con le vetrine luccicanti. Ma è la via del deserto, inteso come simbolo della vicinanza e dell’incontro con Dio. È nel deserto che Dio attira il suo popolo per parlare al suo cuore (Cfr. Osea 2,16), e fargli fare esperienza del suo amore e della sua vicinanza. Ma è anche il luogo della prova, della solitudine e dell’incertezza; luogo che invita a rientrare in se stessi e a fare l’esperienza del limite.

E proprio qui nel deserto e nella solitudine, che Dio vuole incontrare e ristabilire l’alleanza con noi. Gesù viene a visitarci e a salvarci proprio in questo momento. Giovanni Battista ci invita ad accogliere l’amore gratuito di Dio con la conversione, ritornando a lui e cambiando il nostro modo di pensare e di vivere. Il Battista non ha preparato la via del Signore solo con la sua predicazione, ma con la sua stessa vita, con il suo modo di vivere. Gesù stesso si è messo in fila con i peccatori, facendosi battezzare da lui. Dopo il battesimo, Giovanni lo riconosce come la vera via che conduce al Padre, attraverso un cammino di vera conversione. In questo modo Giovanni riconosce la superiorità di Gesù, riconosce la potenza dello Spirito Santo che abita nel figlio di Dio, invitando i suoi discepoli a seguire Gesù come colui che doveva venire, l’atteso fin dalla fondazione del mondo.

 

Carissimi anche tutti noi siamo invitati a prepararci all’incontro con il Signore Gesù, a lasciare che la sua Parola agisca in noi, permettendo che abbatta ogni nostra presunzione e autosufficienza e che ci rialzi dei nostri fallimenti, delle nostre debolezze e paure. In modo del tutto speciale lo chiediamo per questi giovani seminaristi del seminario diocesano che domandano alla Chiesa di ricevere un Ministero istituito: Mirco il Lettorato e Davide, Matteo e Michael l’Accolitato. Papa Francesco con il moto proprio ‘Spiritus Domini’ del 10 gennaio del 2021, ha modificato la prassi della Chiesa Latina per accedere ai ministeri del Lettorato e dell’Accolitato, precisando che avendo “per fondamento la comune condizione di battezzato e il sacerdozio regale ricevuto nel sacramento del battesimo, essi sono distinti essenzialmente dal ministero ordinato che si riceve con il sacramento dell’Ordine”. Pertanto questi due ministeri insieme al nuovo ministero di Catechista, possono essere conferiti a tutti i fedeli di sesso maschile e di sesso femminile. I ministeri istituiti sono al servizio della comunità, di una Chiesa missionaria che ha come primo compito annunciare il Vangelo di Gesù, nella piena valorizzazione della responsabilità dei laici. La riscoperta della ministerialità laicale, risponde pienamente alle esigenze del cammino sinodale della Chiesa universale e anche della nostra Chiesa diocesana. Infatti, è la finalità della missione che tiene viva e muove la Chiesa.

Carissimi istituenti lettori e accoliti, per voi questi ministeri diventano anche una tappa importante per il vostro cammino vocazionale e per prepararvi a ricevere l’Ordine Sacro. Vi invito a vivere questo questi ministeri come servizio e come testimonianza che è bello e necessario camminare accanto ai fratelli e alle sorelle, offrendo a tutti quelli che incontrate la bellezza della Parola che illumina il cammino e dell’Eucaristia che fortifica il nostro andare verso il Signore. Il Lettore è chiamato a farsi carico non solo della lettura della Parola di Dio nell’ambito delle celebrazioni, ma di diffondere la Parola del Signore portandola nei luoghi più impensati, accompagnando chi lo desidera ad incontrarsi con Cristo.  E voi Accoliti, il vostro servizio non sia solo attorno all’altare, ma anche nel camminare insieme alle persone, portando la bellezza dell’Eucaristia e mettendovi al servizio dei più poveri. L’Accolito è un vero animatore di comunità.

Ogni Ministero è per l’edificazione del Corpo del Signore e pertanto deve fare riferimento alla Parola e all’Eucaristia, fulcro e sorgente della vita della Chiesa, espressione dellaamore e della carità di Cristo, che si prolunga nel servizio ai fratelli, specialmente nei piccoli e nei poveri. Un servizio ministeriale che si rinchiude entro l’ambito puramente spirituale, non potrà mai essere al servizio di una comunità che evangelizza e che si curva, come il buon samaritano, sulle ferite e sofferenze dell’umanità. Cari istituenti Lettori e Accoliti, la vostra testimonianza è importante per la Chiesa. Guardando a voi e al vostro servizio, molti altri laici, uomini e donne, possano accogliere questa chiamata e mettersi al servizio nelle nostre comunità parrocchiali, in modo qualificato e con un preciso mandato della Chiesa.

Viviamo intensamente questo cammino di Avvento e prepariamoci ad accogliere Gesù, luce del mondo, perché illumina il nostro cammino e il cammino sinodale della nostra Chiesa diocesana che si prepara a vivere l’ultima tappa. Un grazie a tutti voi per la partecipazione all’Eucaristia, in particolare agli istituenti Lettori e Accoliti e alle loro famiglie, ai confratelli sacerdoti delle parrocchie e del seminario, e a tutti gli amici che sono venuti a far festa con voi.

+ Giuseppe Pellegrini
Vescovo