Nella festa liturgica della Presentazione di Gesù al Tempio e nella Giornata Mondiale della Vita Consacrata, celebriamo la professione solenne tra le monache del monastero della Visitazione di san Vito di suor Maria Petra. Questa festa, celebrata in tutte le diverse Chiese cristiane, conclude liturgicamente il ciclo delle festività natalizie. Secondo il racconto dell’evangelista Luca i genitori di Gesù, seguendo le prescrizioni della Legge a riguardo dei primogeniti maschi, al quarantesimo giorno della nascita del bambino lo condussero al Tempio per la purificazione della madre e per consacrarlo e offrirlo al Signore, ridonando a Dio ciò che Dio per primo aveva dato loro. Nel corso dei secoli, pur con differenti significati, tale festa ha sempre mantenuto vivo il senso di attesa e di vigilanza nel tener accesa davanti a tutti i popoli, come ha detto Simeone, quella “luce per rivelarti alle genti e gloria del tuo popolo, Israele” (2,32).
Tra i diversi significati, oggi nella professione solenne di suor Maria Petra, desidero concentrare l’attenzione sull’incontro di Gesù con Simeone. Secondo le testimonianze della pellegrina Egeria, a Gerusalemme già nella seconda metà del IV secolo, il 2 di febbraio, quaranta giorni dopo l’Epifania, veniva solennemente celebrata questa ricorrenza, con grande solennità e con una processione fino alla basilica dell’Anàstasis (Santo Sepolcro), dove il Vescovo leggeva e commentava il brano del Vangelo di Luca 2, 21-39. La Chiesa bizantina nel celebrare tale ricorrenza sottolinea l’importanza dell’incontro – in greco Hypapante – di Gesù con l’anziano Simeone, cioè dell’incontro dell’Uomo nuovo con l’uomo vecchio, del Nuovo con l’Antico Testamento. Questo incontro è l’adempimento dell’attesa di tutto il popolo di Israele, rappresentato nelle figure di Simeone ed Anna, che finalmente si incontrano con il Verbo fatto carne, Gesù, che viene incontro anche alle genti di tutti i tempi e di tutti i luoghi, del cosmo intero fin dalla sua origine, per ricondurre tutti a Dio. Spesso si interpretano gli incontri di Gesù come incontri dell’uomo con Dio, dimenticandosi l’altra prospettiva, altrettanto importante, quella di Dio diventato uomo che incontra ogni persona che è chiamata ad essere con Dio.
Anche noi qui, oggi, celebriamo la fesa dell’incontro tra noi e Dio e di Dio che viene a noi; dell’incontro tra due liturgie e due mondi, spesso contrapposti: occidente e oriente. È pure l’incontro tra due età diverse, i giovani e gli anziani, che ci invita a non pensare solo all’efficienza o alla produttività delle persone, ma alla sapienza del cuore, alla saggezza e alla pazienza dell’ascolto. È l’incontro tra la notte e la luce. Le notti della storia e dell’umanità, così come le nostre notti. Ma è pure la gioia di poter intravedere nell’aurora la luce del giorno che verrà a illuminare e riscaldare i nostri cuori.
Carissima suor Maria Petra, per te oggi è la festa particolarissima e unica dell’incontro definitivo con il tuo Signore Gesù, per consacrare tutta la tua vita, come si esprime il rito di consacrazione, al servizio di Dio e della sua Chiesa, abbacchiando per sempre la vita di perfetta castità, obbedienza e povertà, dedicando generosamente tutta la tua vita all’amore perfetto verso Dio e verso il prossimo. Una vita che vivrai in comunione fraterna con le tue consorelle che ti aiuterà a custodire fedelmente l’unione a Cristo, unico sposo che ti invita alla gioia delle nozze eterne. Siamo noi oggi testimoni di un singolare sposalizio tra il Signore Gesù e una persona umana. Nel battesimo tutti siamo chiamati ad amare e servire il Signore. Suo Maria Petra, oggi, dopo un lungo cammino di discernimento e di vita nel monastero, con la professione solenne, sostenuta dalla fede e dalla testimonianza dei fondatori dell’Ordine della Visitazione san Francesco di Sales e santa Giovanna Francesca di Chantal, intende donarsi pienamente, totalmente e intimamente al Signore Gesù con l’impegno di una vita santa, nell’adorazione, nell’ascolto del Signore e nella preghiera di intercessione per l’umanità.
Con la consacrazione perpetua suor Maria Petra non scappa via dal mondo, non fugge dai problemi concreti della vita, ma insieme alle sue consorelle, nel silenzio e nella preghiera, desidera immergersi ancora di più nella vita dell’umanità, entrando così nelle profondità del cuore umano per comprenderne i veri bisogni e le grandi domande e con la preghiera di intercessione, presentarli al Signore. Avrai così la possibilità di affermare con la vita il primato di Dio nel mondo. C’è un’immagine nella scena evangelica di oggi che può aiutarti a vivere con più intensità la tua professione solenne: Simeone tenendo tra le braccia il bambino Gesù stabilisce uno sguardo di incredibile tenerezza. Questo piccolo germoglio è la rivelazione dell’amore infinito di Dio per ogni uomo e ogni donna e la certezza che Dio ci cerca continuamente, che non si dimentica e non si stanca mai di noi. Non aver paura, cara suor Maria Petra di vivere la tua consacrazione con lo stile dell’accoglienza e della tenerezza. Se continuerai a tenere tra le tue braccia Gesù, ad accoglierlo come il ‘Tutto’ della tua vita, potrai sempre essere attenta alle necessità delle persone che incontrerai, deponendo sulle loro braccia il bene e l’amore più grande: Gesù che si fa dono per tutti. Non sarà sempre una scelta facile, ma sarà possibile se la rafforzerai giorno per giorno, nella libertà del tuo cuore e nella certezza della fedeltà di Dio che ti ama sempre. Così sarai felice e farai felici tutti gli altri. Ti siano di conforto e di sostegno le parole della liturgia nella consegna del cero acceso: “Il tuo cammino sia come la luce dell’alba, il cui splendore aumenta fino al pieno giorno”.
A nome di tutta la comunità parrocchiale di san Vito e di tutta la Chiesa diocesana, ringraziamo suor Maria Petra per aver accolto con gioia e generosità il dono della vita monastica. Un grazie a tutta la comunità delle visitandine perché con le vostre mani alzate della preghiera, unite il cielo alla terra. Dal silenzio del vostro monastero Dio ascolta la voce di coloro che pregano, anche per quelli che fanno fatica a pregare.
Un saluto cordialissimo e un grazie ai genitori di suor Maria Petra, alle sorelle e a tutti i parenti. Un ricordo particolare alla comunità parrocchiale di s. Vito e un saluto ai numerosi presenti e ai confratelli concelebranti. Affidiamo suor Maria Petra ai suoi santi protettori e all’intercessione della Madre di Dio e madre nostra, Maria.
+ Giuseppe Pellegrini
vescovo
