Carissimi, iniziando la Veglia Pasquale abbiamo acceso la candela al Cero pasquale, segno di Gesù Cristo risorto. Abbiamo esultato anche noi insieme ai cori celesti e a tutta l’umanità perché Gesù, il crocifisso è risorto dai morti ed è per sempre e per tutti la luce che ha sconfitto le tenebre del male e della morte. La Parola di Dio che abbiamo ascoltato ci aiuta ad entrare ancora più profondamente nella comprensione della storia della salvezza e del progetto di amore che Dio ha per tutta l’umanità. Storia che inizia dalla creazione del mondo fatto uscire dalle tenebre del caos e che continua con il dialogo di Dio con l’umanità tramite la nascita del popolo d’Israele. Storia che ha il suo vertice nella liberazione dalla schiavitù e nella faticosa entrata nella Terra Promessa. Una storia che si dibatte continuamente tra i tradimenti e le infedeltà del popolo all’alleanza e l’amore fedele e misericordioso di Dio, e che trova il suo compimento nel gesto con cui il Padre, nella risurrezione, libera il proprio Figlio Gesù dai lacci della morte, offrendo all’umanità e a tutti noi la certezza che anche noi, in Cristo, possiamo vincere ogni tenebra. Lo annuncia alle donne corse al sepolcro, il giovane vestito di una veste bianca: “Non abbiate paura! Voi cercate Gesù Nazareno, il crocifisso. È risorto, non è qui” (Marco 16,6).
Un annuncio carico di speranza che risuona forte nelle fatiche è difficoltà di una storia umana che vive ancora immersa nel buio dei tempi difficili, come i nostri. È il buio della sofferenza e della malattia, quello terribile della morte. Ma è anche il buio dell’egoismo che ci fa pensare solo a noi stessi, che non ci permette di vedere le sofferenze degli altri; il buio di una politica internazionale insensibile e indifferente a intere popolazioni sfruttate, perseguitate e uccise, dolorosa tragedia di guerre e miseria che insanguinano e opprimono provocando il dramma di tanti profughi che bussano alle nostre porte. Di fronte a questa situazione verrebbe anche a noi la voglia di metterci una pietra sopra, come avvenne sopra il sepolcro di Gesù. Che cosa si può fare di fronte alla morte? Ma alcune donne, le stesse che erano rimaste con Gesù sotto la croce, non si persero d’animo, non si rassegnarono. Si alzarono presto, di buon mattino, e andarono al sepolcro di Gesù. Andarono mosse dall’amore per Gesù, anche se incerte e paurose: c’era quel grosso macigno davanti alla tomba! Carissimi, la Pasqua inizia proprio così, dal coraggio di andare a vedere, di cercare ancora Gesù. Non si può fuggire davanti alle sofferenze e alle ferite dell’umanità. Non abbiate paura di entrare nel buio del sepolcro, nel buio della vita degli altri, nelle loro sofferenze, nel loro dolore. È necessario andare, provare e rischiare. Il punto di svolta sta proprio nel messaggio di quel giovane: “Il crocifisso è risorto, non è qui”. Gesù è vivo, è risorto ed è ancora presente in mezzo a noi.
La Pasqua inizia così, dall’annuncio dell’angelo che ci dice che Gesù è risorto, che egli ha vinto la morte, ha illuminato il buio della notte. Non sei più prigioniero di te stesso, del peccato, della morte. Non sei più prigioniero dei tuoi sentimenti incerti, del tuo umore, delle tue preoccupazioni, delle tue paure. Il Signore è risorto! La sua luce ti illumina, ti fa vedere quello che non vedevi, orienta la tua vita, è speranza nei tempi difficili. Il Signore risorto è l’inizio di una nuova creazione, che viene a farci riscoprire che siamo stati fatti ad immagine e somiglianza di Dio, che in ognuno di noi c’è la sua impronta, la sua presenza, che in ogni uomo e ogni donna c’è la presenza di Dio. Questo è l’annuncio che siamo chiamati a portare nel mondo di oggi, perché è il primo annuncio necessario e indispensabile, “quello che si deve sempre tornare ad ascoltare in modi diversi e che si deve sempre tornare ad annunciare … non c’è nulla di più solido, di più profondo, di più sicuro, di più consistente e di più saggio di tale annuncio” (EG 165). Papa Francesco, nell’Evangelii Gaudium, così lo attualizza per noi oggi: “Gesù Cristo ti ama, ha dato la sua vita per salvarti e adesso è vivo al tuo fianco ogni giorno, per illuminarti, per rafforzarti, per liberarti” (n. 164).
Questo annuncio sarà capace di cambiare la nostra vita perché porta la gioia e la speranza della risurrezione di Gesù. Come ha cambiato i passi incerti di quelle donne, sarà capace di liberarci dalla paura e dall’incertezza e di portare nel cuore e nella vita di coloro che che lo ascolteranno, gioia, pace e amore, perché la risurrezione è una luce di speranza per il mondo e seme unità per il genere umano. Fra poco rinnoveremo le promesse del nostro battesimo. Sia per tutti un’occasione per riconfermare il nostro comune amore ed entusiasmo per il Vangelo di Cristo, per il suo annuncio e testimonianza al mondo, parte viva della sua Chiesa e comunità. Sono con noi un gruppo di fratelli e sorelle che in questi anni hanno vissuto l’esperienza del cammino neocatecumenale per riscoprire, singolarmente e in gruppo, la bellezza e le esigenze del battesimo. In questa santa notte di veglia, nella Chiesa diocesana insieme con il vescovo, rinnovano solennemente le promesse battesimali. La veste bianca che indossano, ricorda loro il battesimo che hanno già ricevuto. Per loro è un momento importante e significativo perché, come recita il loro statuto, “dopo la riscoperta dell’elezione si conclude il neocatecumenato” (Art. 21), inserendosi così pienamente nella vita delle loro comunità parrocchiali. Carissimi sono contento di questa vostra scelta. Vivetela in pienezza, fuggite dalla tentazione di tornare indietro. Mettetevi a servizio delle parrocchie e annunciate che è possibile e bello vivere il vangelo. Secondo una antichissima tradizione della Chiesa, durante la veglia pasquale i catecumeni ricevere i tre sacramenti della iniziazione cristiana (battesimo, cresima ed eucaristia). Sono con noi Ignazio e Ilaria che dopo un cammino di preparazione, desiderano diventare cristiani. Siamo contenti e li accompagniamo con la nostra preghiera.
Carissimi tutti, carissima comunità parrocchiale del Sacro Cuore e dell’Immacolata, qui riunite insieme per questa significativa veglia pasquale, lasciamoci scuotere oggi dall’annuncio della resurrezione, perché Gesù sia luce di vita e di amore per noi e per quanti incontriamo. Cristo è risorto dai morti! Veramente è risorto! Alleluia. Buona Pasqua a tutti.
+ Giuseppe Pellegrini
vescovo
