Reverendi Signori, ci è stato segnalato che in questi tempi vi sono persone che si presentano alle porte delle canoniche offrendo la loro prestazione come presunti argentieri o doratori, e chiedendo la possibilità di visionare gli arredi sacri custoditi nelle sagrestie, offrendo poi di prelevare “un pezzo” per un’opera gratuita di intervento, come dimostrazione di qualità del servizio proposto. Tali persone, a detta di alcuni di Voi, si sono presentate a nome dell’Ufficio d’Arte Sacra e del Museo, affermando con sicurezza di essere conosciuti e stimati dal direttore di quest’Ufficio per la loro professionalità. Con questo scritto si notifica a tutti che né il sottoscritto, né alcuno dei collaboratori dell’Ufficio o del Museo ha mai offerto credenziali di questo genere ad alcuno; e – anche se richiesto – nessuno ha mai rilasciato scritti accreditati che rilasciano attestazione di stima per lavori eseguiti o garanzie in merito. Qualora fossero esibiti, sono da considerare falsi o contraffatti.