FESTA DELLA SANTA FAMIGLIA

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In questa prima domenica dopo il Santo Natale, che è pure l’ultimo giorno dell’anno civile, la Liturgia celebra Gesù che nasce e viene al mondo in una famiglia umana, come ognuno di noi. assetto una famiglia per essere nutrito, allevato ed educato e avere una umanità piena. Questa festa è un’occasione per tutti noi e per la vostra comunità parrocchiale che celebra la festa del santo patrono, per riflettere sul grande dono che è la famiglia umana. La scelta che Gesù ha fatto di entrare in una famiglia umana manifesta in modo concreto la promessa che Dio ha fatto, fin dall’inizio della storia della salvezza, di essere vicino al suo popolo, di camminare insieme con esso.

Le letture di questa festa ci aiutano a comprendere in profondità la tensione che c’è tra la promessa di Dio e la situazione concreta di ogni persona che si incontra con lui. Ad Abramo Dio fa una promessa: “Guarda in cielo e conta le stelle, se riesci a contarle; … Tale sarà la tua discendenza” (Genesi 15,5). Abramo sapeva di essere vecchio e che sua moglie non poteva avere figli. Ma si fidò della promessa di Dio perché sapeva che Dio è fedele alle sue promesse. Il Vangelo ci presenta la famiglia di Gesù nel contesto dell’osservanza delle leggi di Mosè: la presentazione al tempio del Bambino Gesù, che secondo la profezia di Simeone, offrirà a tutti la salvezza di Dio diventando segno di contraddizione per il mondo. A noi il compito di accogliere il progetto di Dio, interpretando però, di volta in volta, la strada da percorrere per raggiungere il Regno di Dio e le scelte necessarie per arrivarci.

Anche oggi, ciascuno di noi, in particolare la famiglia è chiamata a confrontarsi con i tempi odierni e a compiere delle scelte ben precise per essere fedeli al progetto di Dio sull’umanità e in particolare sulla famiglia, nella consapevolezza che mai come oggi la famiglia è sotto ‘processo’, attaccata su tutti i fronti. da quello dell’amore, a quella della comunione tra la coppia, rappresentato dal per sempre, fino a quello della formazione dei figli. In questo tempo di Natale, all’inizio ormai del nuovo anno, pensiamo alle famiglie distrutte dalla guerra (soldati uccisi, bambini e donne massacrate o rimasti soli), alle tante famiglie che vivono la separazione e il divorzio con i figli separati dalle madri o dai padri;  così come alle famiglie che fanno fatica a prendersi cura di un figlio ammalato o diversamente abile; alle famiglie che colpite dalla crisi non sanno come andare avanti o che devono pagare un mutuo, con il rischio di perdere la casa. La famiglia e il dono di Dio e Dio si è rivelato in una famiglia donandoci Gesù, suo figlio, inserendolo in una famiglia umana. Scegliere la via della famiglia oggi, è sempre più difficile, ma necessario, per santificare questa via, come ha fatto Gesù, nelle nozze di Cana. La famiglia non è una parola, ma la vita stessa. Scrive Papa Francesco: “La famiglia insegna a non cadere nell’individualismo e ad equilibrare l’io con il noi. È lì che il ‘prendersi cura’ diventa fondamento dell’esistenza umana e un atteggiamento morale da promuovere attraverso i valori dell’impegno e della solidarietà”.

Guardando e contemplando la Santa Famiglia di Nazareth, vediamo che i rapporti sono vissuti nella piena e libera donazione di sé all’altro, fino a morire luno per l’altro, perché lui o lei abbiano la vita. La famiglia è chiamata ad essere una comunità di amore, un amore che ha la sua sorgente in Dio. La contrapposizione e la rottura di tante famiglie è data principalmente dalla mancanza di amore, fino a ricercare un’altra persona, dimenticandosi invece che l’amore sta di fronte a te, come ci ricorda questo semplice racconto. Si narra di un giovane che uscì di casa per cercare un tesoro. Girò il mondo, navigò i mari, salì sui monti … ma non trovò il tesoro cercato. Stanco e sfiduciato se ne tornò a casa. Un giorno mentre cercava qualcosa che gli era caduto per terra, vide sotto la stufa una botola. L’apri e trovò il tesoro che aveva cercato in buona parte della sua vita. Questo per dirci che le cose più preziose della vita sono vicine a noi, alla nostra portata.

Carissimi, questa è stata la scelta di Dio. Non ha fatto nascere il suo Figlio in una reggia e nemmeno al tempio, ma in una povera famiglia. È nella famiglia che Gesù ha imparato tutto e si è formato per annunciare il regno di Dio e per portare il suo amore a tutta l’umanità. La divinità di Gesù si trova nei tratti della sua umanità che si è modellata nel tempo e nelle relazioni calde e profonde dei suoi genitori. È nella famiglia che ciascuno di noi ha imparato ad aprirsi e ad allargare e dilatare il proprio cuore per amare gli altri e per accorgersi di chi è nel bisogno e nella sofferenza.

Preghiamo il Signore che renda le nostre famiglie segno eloquente del suo amore per l’umanità, piccole Chiese domestiche, dove la grazia posso produrre frutti di santità, di amore, di giustizia e di pace.

Buona festa della famiglia, buona festa della comunità parrocchiale e buon fine anno a tutti e a tutte.

 

+Giuseppe Pellegrini
Vescovo