III DOMENICA DI AVVENTO (Casa dello Studente)

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Un saluto cordialissimo a tutti voi qui presenti in questa ormai tradizionale celebrazione dell’Eucaristia della Casa dello Studente, in prossimità del Santo Natale. Portiamo tutti nel cuore la ara figura e l’opera di don Luciano Padovese che ci ha lasciati un anno fa, il 20 dicembre del 2023, iniziatore e anima di questa realtà e delle varie attività che continuano ancora con la passione e con profitto di tante persone che ancora vi operano, la sua opera nel nostro territorio.

Le parole della liturgia odierna traboccano di gioia, esultanza e letizia. “Fratelli, siate sempre lieti, pregate ininterrottamente, in ogni cosa rendete grazie” (1 Tessalonicesi 5,16), ci dice Paolo. Questa infatti è la volontà di Dio in Cristo Gesù verso di voi. Una gioia che ci viene testimoniata da alcune voci di diversi personaggi che il tempo di Avvento ci offre, aiutandoci a mettere al centro il Regno di Dio annunciato e realizzato nella venuta del Signore Gesù che ci prepariamo ad accogliere nel suo Natale.

La prima voce è del profeta anonimo inserito nel Terzo Isaia. E’ una voce entusiastica e appassionata, un invito e un lieto annuncio destinato al popolo, schiavo a Babilonia; un messaggio di speranza per i poveri e di liberazione per i prigionieri che Gesù farà proprio all’inizio della sua missione nella Sinagoga di Nazareth: “Lo spirito del Signore Dio è su di me, perché il Signore mi ha consacrato con l’unzione; mi ha mandato a portare il lieto annuncio ai miseri, a fasciare le piaghe dei cuori spezzati, a proclamare la libertà degli schiavi, la scarcerazione dei prigionieri” (Isaia 61,1-2). La seconda voce è quella centrale e forte del Battista che nella pagina evangelica si definisce: “Io sono voce di uno che grida nel deserto: Preparate la via del Signore, come disse il profeta Isaia” (Giovanni 1,23). Sant’Agostino commenta: “Giovanni Battista era una voce, ma in principio il Signore era il Verbo. Giovanni fu una voce per un certo tempo, ma Cristo, che in principio era il Verbo, è il Verbo per l’eternità” (Sermone 293). È una voce che indica all’umanità la via definitiva del Vangelo e il compimento del Regno. Così Giovanni precisa meglio la sua missione: lui è solo il testimone, colui che narra ciò che ha visto, capace di decentrarsi dalla sua persona e di uscire da sé per indicare la verità. Anche se Giovanni non ha ancora conosciuto Gesù, è consapevole di dover prepara la strada per conoscere e seguire Gesù, perché guidato dallo Spirito Santo. Infatti ai suoi discepoli ad un certo punto dice: “Io non sono il Cristo” (v.20), invitando alcuni a seguire il Maestro. La testimonianza e lo stile del Battista son o di grande aiuto anche per noi oggi. Giovanni tiene fisso lo sguardo su Gesù, e non su di lui, su quello che ha fatto o sulle sue capacità di oratore, ma tutto in lui è orientato alla verità che è Gesù. Viene così spontaneo porci una domanda: “Come essere oggi discepoli del Signore?”. Giovanni ci offre la risposta: uscire da noi stessi, decentrare il nostro sguardo da noi e dalle nostre opere e fissarlo su Gesù. La terza voce è quella di un altro testimone altrettanto importante per la vita della Chiesa primitiva, Paolo, che alla chiesa di Tessalonica propone un nuovo stile di vita e di sequela: rimanere lieti e gioiosi e pregare incessantemente in attesa del Signore che viene. La quarta voce ce la offre il salmo responsoriale con le parole di Maria, la prima credente: “L’anima mia magnifica il Signore e il mio spirito esulta in Dio mio salvatore” (Luca 1,46-47). È la voce di tutti i giusti e di tutti i poveri che accolgono il Regno di Dio come compimento e pienezza della loro vita. Ci uniamo anche noi al cantico di lode della Vergine Maria, per ringraziare il Padre dei suoi doni e di averci donato il suo Figlio Gesù.

Chiediamo al Signore Gesù che aiuti anche noi, le nostre comunità e la grande famiglia della Casa dello Studente ad avere un cuore grande e capace di ascoltare tutte le voci che salgono dall’umanità sofferente e portarle a contemplare il Figlio di Dio, fatto uomo per noi. Sono voci che provengono dagli sconvolgimenti dell’universo e del mondo, causati principalmente dal cuore indurito e insensibile dei potenti, chiusi nel proprio egoismo o interessi personali; voci dell’umanità sofferente per le numerose e devastanti guerre che colpiscono bambini, giovani e famiglie. La luce di Gesù Bambino che raccoglie tutta le fragilità e le sofferenze delle persone, ci raggiunga e ci porti quella pace e serenità necessari per vivere bene e serenamente, testimoniando agli altri la bellezza e la profondità della nostra fede. Un saluto e un augurio di un santo Natale a tutti e in particolare al Presidente e al Consiglio di Amministrazione della Casa dello studente, insieme a tutti i collaboratori che nelle differenti realtà e attività, sostengono la dimensione culturale del nostro territorio. Auguro che le festività natalizie possa essere significative e possano sempre più permettere ad ogni uomo e donna che avvicinate, di incontrarsi con la luce che illumina il mondo, cosicché vedano la presenza viva del Signore Gesù che è vicino a tutti, che non ci abbandona mai e che cammina insieme con noi.

Un buon Natale a tutte e a tutti.

 

+ Giuseppe Pellegrini
Vescovo