Omelia festa Madonna della Salute, Tiezzo e S. Michele al T., 21 novembre 2024

condividi su

Carissimi, il calendario liturgico celebra il 21 novembre la memoria della presentazione al tempio di Maria. L’origine di questa festa è molto antica e risale alla comunità cristiana primitiva di Gerusalemme, quando nel VI° secolo l’imperatore Giustiniano fece edificare nelle vicinanze del Santo Sepolcro una grande Basilica chiamata Santa Maria Nova. Il proto vangelo apocrifo di Giacomo narra che a soli 3 anni Maria fu condotta al tempio di Gerusalemme dove vi rimase fino a 12 anni, per lodare e servire il Signore. In questo modo la tradizione vede Maria che si preparava ad accogliere il figlio di Dio nel suo corpo e nella sua vita, per poi donarlo a tutta l’umanità. Maria è pertanto il vero Tempio in cui Dio ha posto la sua dimora tra di noi. Il testo del profeta Zaccaria che la liturgia ci ha proposto, annuncia al suo popolo che il Signore verrà ad abitare in mezzo ad esso e che farà rinascere Gerusalemme. Lascia pure intuire come il cuore di Maria si sia dovuto preparare attraverso un servizio umile e gioioso al Tempio, prima di accogliere il progetto di Dio nella sua vita. In questa prospettiva la presentazione di Maria non è la celebrazione di un privilegio, ma di un atto d’amore che ci fa comprendere come i tesori di Dio vengano resi accessibili ad ogni ad ogni persona che si apre alla sua volontà e al suo amore.

In queste nostre terre nel passato legate alla Repubblica veneta, in questo giorno si fa memoria della Madonna della Salute, ricorrenza legata alla grande peste che colpì tutto il Nord Italia tra il 1630-31. È la peste narrata dal Manzoni nei Promessi Sposi. L’epidemia fu molto aggressiva e velocemente si diffuse a Venezia e in tutto il nostro territorio, provocando tantissimi morti. Nel momento culminante dell’epidemia, il governo della Repubblica veneta organizzò una grande processione dove il Doge fece voto di erigere una grande chiesa, se la città fosse sopravvissuta al morbo. Poche settimane dopo l’epidemia subì un brusco rallentamento e poi finì. La promessa fu mantenuta e venne costruita la grande chiesa, che ancor oggi ammiriamo, della Madonna della Salute a Venezia, consacrata il 21 novembre del 1687. Preghiere, suppliche e processioni che continuano anche oggi nelle numerose chiese nel territorio della Diocesi che venerano la Madonna della Salute.

Oggi siamo qui a pregare Maria perché per la sua intercessione possiamo essere liberati dai mali che ora ci rattristano e guidati alla gioia senza fine nel Regno dei cieli. Sono numerose anche oggi le situazioni di difficoltà, di sofferenza e malattia che viviamo personalmente e nelle nostre famiglie; ma sono pure numerose le fatiche e difficoltà dell’umanità, provocate dalla miseria, dalla mancanza di cibo e di salute e soprattutto dalle tante guerre che stanno insanguinando il mondo provocando distruzione, morte, sofferenze e paure. Ecco perché è importante affidarsi a Maria, pregarla perché ciascuno di noi e tutta l’umanità intera trovino la strada della giustizia, del rispetto verso gli altri, della solidarietà e dell’amore. La Beata Vergine Maria, quale madre di Gesù Salvatore è la madre di tutti e in particolare di noi credenti che ci affidiamo a lei. Una madre premurosa e tenera nel soccombere i suoi figli che si trovano nel dolore. Per questo sono moltissimi nel mondo che ricorrono a lei invocandola come Salute degli Infermi. Ricorrendo a lei siamo chiamati a guardare al suo Figlio Gesù e ad accogliere la sua volontà su di noi e sulla nostra vita.

Ce lo ricorda Gesù nella pagina di Vangelo appena ascoltata. La che lui dà a coloro che gli avevano detto che sua madre e i suoi fratelli desideravano incontrarlo, apparentemente sembra incomprensibile e dura: “Chi è mia madre e chi sono i miei fratelli?” (Matteo 12,48). Con questa domanda Gesù ci chiede di andare al cuore del nostro rapporto con Dio, indicandoci anche la strada giusta da prendere: “Chiunque fa la volontà del Padre mio che è nei cieli “(v.50). Fare la volontà di Dio non significa accettare passivamente quello che ci dice e nemmeno rassegnarsi a quello che ci capita, ma è soprattutto accogliere Dio nella nostra vita in maniera convinta e consapevole, perché sappiamo che la sua volontà è sempre per il nostro bene e per il bene dei suoi figli. Anche noi siamo invitati ad avere la fede e lo sguardo di Maria, come ce lo h testimoniato nella sua vita, nel momento più importante e delicato: l’Annunciazione. Maria non ha accettato passivamente ma si è messa nelle condizioni di ascoltare le ragioni di Dio, aprendosi alla sua volontà e accogliendolo nella sua vita. Maria è la prima discepola di Gesù mettendosi alla sua sequela. Ecco perché oggi è venata, in particolare dai Carabinieri, come Virgo Fidelis, vergine sempre fedele. Una fedeltà che è cresciuta nell’esperienza quotidiana dell’ascolto della Parola e nell’adesione alla volontà di Dio con lealtà, dedizione, costanza, assiduità e tenacia. È in questo esodo continuo da se stessi, operato nell’ascolto e nell’adesione alla volontà di Dio, che la fedeltà si costruisce e si determina nella nostra vita di credenti, come dono di noi stessi agli altri.

Carissime e carissimi e tutti, ricorrere all’intercessione della Madonna della Salute per avere più serenità, più pace, più salute per noi e per i nostri cari, è salutare e ci aiuta a fare memoria di uno dei momenti più determinanti della Storia della Salvezza che avrà il suo pieno compimento al ritorno glorioso di Cristo, quando sarà annientato l’ultimo nemico, la morte, e tutti risorgeremo con lui a vita nuova.
Affidiamoci senza riserve a Maria e preghiamo perché interceda presso il suo Figlio Gesù la fiducia in lui, la speranza di un mondo più giusto e la pace.

+ Giuseppe Pellegrini
vescovo