Centro d’Ascolto di Spilimbergo

condividi su
Via Umberto I, 1 (dietro la chiesa di San Rocco), telefono 0427 50422
Orario di apertura: mercoledì dalle ore 17.00 alle 19.00, sabato dalle 10.00 alle 12.00
 
Il Centro di Ascolto ha cercato di offrire alle persone che vi sono approdate, prima di tutto, un’accoglienza rispettosa della loro dignità umana, un ascolto attento e partecipe ai racconti di vita , un messaggio di speranza negli smarrimenti e nello sconforto presente in molte situazioni. I volontari danno informazioni sugli aiuti previsti dalla legislazione corrente, indirizzando e orientando i visitatori verso i Servizi Sociali presenti nel territorio, o altre strutture pubbliche e private.
 
Si attivano per rispondere, in qualche modo, alle emergenze di carattere economico, sia mediante le risorse messe a disposizione dalla parrocchia (contributi economici e alimenti, raccolti in parrocchia in occasione di eventi che coinvolgono le famiglie o durante periodi dell’anno appositamente destinati a tale scopo), sia utilizzando piccole offerte, indumenti e beni offerti da privati. 
 
L’ultimo periodo è stato difficile: a farne le spese sono state, al solito, le famiglie più deboli, cioè quelle non protette da vincoli parentali, che non hanno potuto contare su aiuti o sostegni economici di genitori, nonni, fratelli, amici, ecc… Sono per lo più famiglie che contavano solo sul reddito del capo famiglia che si è ritrovato senza lavoro, hanno tre o quattro figli minori o/e figli maggiorenni disoccupati. Hanno affitti o mutui onerosi contratti, forse incautamente, pensando ad una certezza costante del reddito e confidando nella speranza utopistica di un qualsiasi lavoro per i familiari. A queste problematiche molte volte si accompagna una situazione familiare difficile in cui o l’abbandono del partner, o la presenza di persone con disagi psichici o l’invalidità al lavoro a causa di infortunio o malattia, rendono difficoltoso ogni tipo di inserimento lavorativo. L’80% è composto da famiglie di immigrati che hanno coltivato il sogno di vivere in Italia e di accedere allo stile di vita della nostra società. Fra essi moltissimi con contratti di lavoro a termine che purtroppo non sono stati più rinnovati.
 
Anche fra i nostri connazionali, se pur in quantità minore, si sono rilevate situazioni di bisogno contrassegnate sempre da indebitamenti, insolvenze di utenze, affitti non pagati, e riconducibili alla perdita del lavoro, ai redditi ridotti per la cassa integrazione, per l’indennità di disoccupazione o alla totale assenza di entrate. Il numero delle persone che si sono rivolte al Centro è aumentato progressivamente ed offre uno spaccato significativo della situazione di precarietà generale in cui versano molte famiglie della nostra comunità.