Frate sole

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Area Mondialità, Emergenze ed Ambiente, sede Caritas, telefono 0434 221222

La Caritas diocesana ha cercato di capire in che modo dotarsi di qualche cosa di concreto, una “opera segno”, per testimoniare l’impegno sul versante della Salvaguardia del Creato e del binomio Carità e Ambiente. È nata l’idea di intervenire sulla struttura che la ospita con un’attenzione particolare sul versante dei consumi energetici, individuando, grazie all’analisi tecnica svolta, come aspetto significativo gli interventi sui consumi elettrici. Un segno per sensibilizzare l’opinione pubblica verso i problemi ambientali che, se hanno un impatto immediato nel nostro mondo, condizionano pesantemente soprattutto i paesi più poveri, ultimo anello di una catena invisibile ma reale.
Perché la Caritas diocesana ha affrontato l’investimento di un impianto fotovoltaico nella sua sede di via Martiri Concordiesi?
Il progetto Frate Sole è stato in parte finanziato da Caritas Italiana. L’esempio concreto dell’investimento che, partendo dall’energia pulita del sole, significa meno inquinamento e, nel tempo, un risparmio nei costi dell’energia, è un modo per diffondere e sensibilizzare la responsabilità individuale e collettiva all’interno delle realtà locali, cercando di coinvolgere in primis le parrocchie ad adottare interventi simili nelle loro strutture, coltivando questa sensibilità nel proprio ambito di azione territoriale. Una strategia per essere attori di primo piano nella prospettiva di creare una nuova consapevolezza della necessità di una relazione equilibrata tra uomo e ambiente, perché partendo dalle scelte individuali si può davvero fare qualcosa per l’ambiente, senza delegare ad altri una soluzione che è nelle mani di tutti. E anche questo è uno dei passi per riflettere sugli stili di vita individuali, nell’ottica di stimolare anche la partecipazione sociale nel territorio in cui si vive, coinvolgendo le altre forze sociali e anche le istituzioni.
Ridurre l’impatto ambientale della sede Caritas, attraverso l’utilizzo di un’energia alternativa, è certamente il primo passo per non immettere nell’atmosfera ben 37 metri cubi di anidride carbonica, pari a quella prodotta da circa 2 abitazioni alimentate da altre forme di energia più inquinanti. L’energia che proviene dai raggi solari contribuisce a ridurre l’uso di quella elettrica comune, fino ad arrivare perfino, nelle ore del giorno in cui il sole lo consente, a cedere energia alla rete Enel. L’obiettivo è quello dell’autosufficienza e su base annua, in base ai calcoli fatti, si dovrebbe raggiungere per ora una percentuale di autonomia tra il 60 e il 70 per cento.
 
I dati della produzione energetica sono verificabili in tempo reale, attraverso il display posto nell’ingresso della sede Caritas, come quelli relativi ai kilowat ceduti alla rete e la stima dell’anidride carbonica non immessa nell’atmosfera.
 
Puoi conoscere i dati anche online: clicca qui