Reti di comunità: il materiale del percorso formativo

 

Nel mese di febbraio 2017 si è svolto il percorso formativo RETI DI COMUNITÀ. Crescere insieme a fianco dei poveri, organizzato dalla Caritas Diocesana.

Si è trattato di un percorso di 4 incontri, aperto a tutti i volontari delle Caritas parrocchiali, dei centri di ascolto, dei centri di distribuzione e delle altre realtà caritative, agli operatori diocesani, nonché a persone impegnate in parrocchia, ma non necessariamente in ambito Caritas (ad esempio Consiglio Pastorale, catechisti, …).

 

Nell’incontro con il povero che si rivolge a noi in cerca di aiuto, come operatori Caritas siamo chiamati non a tentare di trovare da soli una soluzione, ma a cercare di attivare le reti che stanno dietro quella persona. E quindi: quali sono le reti che possiamo attivare? Come possiamo coinvolgere la comunità ecclesiale, affinché la carità non venga “delegata” a pochi volontari volenterosi, ma sia presa in carico dalla comunità cristiana? Come rapportarci con le istituzioni pubbliche con le quali ci confrontiamo?

 

Tutti gli incontri si sono svolti presso Casa Madonna Pellegrina dalle 20.30 alle 22.30

 

 

I quattro appuntamenti:

 

Don Giuseppe Grillo, Parroco di Cristo Re in Pordenone

Come di consueto, punto di partenza dei nostri percorsi formativi è la Parola di Dio, fonte di ispirazione per il nostro operato.

 

Stefano Carbone, psicologo di comunità, formatore, collabora con l’Ambito di Azzano e con l’Ambito di Udine

L’importanza del senso di comunità, dell’avere relazioni significative, di poter avere un ruolo nella comunità. “Quanta comunità” c’è oggi? In che modo è possibile coinvolgere le persone e favorire un maggiore senso di comunità?

 

L’importanza della rete di relazioni, sia dal punto di vista delle singole persone, sia da quello delle realtà organizzate. Cosa significa avere una buona o cattiva rete di relazioni? A quali bisogni può rispondere? Come funziona una rete?

 

A partire dalle riflessioni emerse negli incontri precedenti, si cercherà di tracciare insieme delle piste di lavoro, per provare a delineare un piano di azione atto a migliorare l’operatività delle Caritas parrocchiali, sia rispetto al lavoro con la singola persona, sia a livello organizzativo interno.