Pasqua di Risurrezione

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Sintesi dell’omelia del Vescovo

1- La memoria che riaccende la fede

Il Vescovo sottolinea che la risurrezione non si comprende con lo sguardo umano, ma attraverso il ricordo delle parole di Gesù: “La fede ha bisogno di ravvivare il primo amore con Gesù […] la sua chiamata, come ha toccato il nostro cuore e anche il dono che lui ha fatto morendo sulla Croce per noi.” Come le donne al sepolcro, anche noi siamo spesso smarriti perché “non ricordavano le parole di Gesù, la sua chiamata avvenuta in Galilea”.

2- Pasqua come corsa di speranza 

La Pasqua è una spinta a rimettersi in cammino anche quando la vita affatica: “Una corsa non facile, che ci fa perdere il fiato, perché stanchi e affaticati dalla vita, preoccupati da un mondo turbato da conflitti e incertezze.” Eppure è proprio in questo contesto che “la Pasqua è il giorno della grande speranza; di una speranza che l’umanità non si può dare perché è solo Dio che la dona.”

3- Testimoni di speranza concreta

La speranza non è evasione, ma scelta concreta di amore e solidarietà: “La speranza è come un’àncora di una nave che ci tiene saldi quando infuriano le tempeste” e fiorisce “quando siamo attenti alle necessità e ai bisogni degli altri.” Il Vescovo invita a guardare ai volti di chi soffre accanto a noi: “come i poveri, i migranti e rifugiati che sono scappati dai loro paesi perché in guerra o alla ricerca di casa e lavoro.”

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