Omelia Ordinazioni Presbiterali – Concordia, 19 maggio 2012

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Omelia Ordinazioni Presbiterali 

12Concordia, 19 maggio 2012

Con la celebrazione eucaristica di questo pomeriggio entriamo nella festa dell’Ascensione di Gesù. Possiamo dire che anche noi siamo invitati a guardare il cielo, a toccare il cielo, a sentirlo come una parte importante e necessaria della nostra vita. Il cielo, infatti, non è un’aggiunta della vita terrena – l’unica che per tante persone oggi ricopre un vero valore – né c’è una cesura, una rottura tra la terra e il cielo. C’è un passaggio perché noi siamo fatti per l’eternità; fin d’ora, infatti, possiamo vivere e pregustare il paradiso. La festa di oggi ci fa vedere il futuro che Dio ha riservato per tutti i suoi figli: vivere in Dio con Gesù che ci ha preceduto aprendoci il cammino. Carissimi, non dimentichiamo il cielo! L’ignoranza del cielo ci fa vivere male qui sulla terra. La prospettiva invece della vita eterna dà un senso e un significato vero a tutto quello che noi siamo, che desideriamo e che facciamo. Tenere gli occhi fissi verso il cielo, significa tenerli ben fissi verso la meta ove dobbiamo condurre noi stessi e tutta l’umanità. L’ascensione di Gesù al cielo, non segna una separazione dai discepoli, una partenza, ma un nuovo modo di rimanere con loro e in loro, nella comunità e nella storia dell’umanità. Siamo così anche noi tutti invitati a stabilire una nuova relazione con Dio. “Le parole del Signore – mi scrive l’ordinando Luca – mi fanno percepire, come presenza viva e operante, l’azione dello Spirito Santo che mi guida per il giusto cammino, mi sostiene e rafforza. Anche quando il cammino è irto, faticoso e non capisco bene dove porti, la mano del Signore è lì a tenermi e rassicurarmi”. Gesù ci propone di accogliere un cammino di salvezza per giungere a una fede sempre più radicata in Lui e capace di sostenere il progetto di vita che Dio ha per ciascuno di noi. “Per questo – dice Corrado – mi è semplice abbandonare la mia volontà nelle mani del Signore, come fece Abramo abbandonando la sua terra, per obbedire con gioia alla sua volontà, al suo progetto d’amore”. Ecco, carissimi Luca e Corrado, tracciato un percorso di vita: essere per tutti quelli che vi incontrano, per le comunità dove sarete inviati, testimoni di un nuova modalità di relazione e di incontro con il Signore Gesù. La nostra vita non si realizza pienamente se non siamo capaci di alzare lo sguardo e di indicare il cielo come meta definitiva di tutto.
Un altro aspetto desidero richiamare, utile per comprendere un’altra delle dimensioni essenziali del ministero presbiterale che vi accingete ad assumere e che ho ricordato anche nella Messa crismale del Giovedì Santo: la comunione fraterna. L’ingresso del Cristo risorto nella comunione con il Padre, genera una nuova comunione dei credenti con Dio e tra di loro. Gli Apostoli vengono inviati non ad alcuni conoscenti o amici, ma “in tutto il mondo per proclamare il vangelo ad ogni creatura” (cfr. v. 15). Tale invito lo ritroviamo anche nelle altre due letture. Nel libro degli Atti Luca scrive che Gesù, nel momento di separarsi dai discepoli, li incarica di portare il Vangelo “in tutta la Giudea e la Samaria e fino ai confini della terra” (1,8). E agli Efesini san Paolo ricorda che Gesù asceso al cielo “ha distribuito doni agli uomini” (4,8). Sono i doni dello Spirito che edificano la Chiesa come unico corpo, nella molteplicità dei carismi e servizi, creando una vera e reale comunione nella diversità. “Egli ha dato ad alcuni di essere apostoli, ad altri di essere profeti… allo scopo di edificare il corpo di Cristo” (4,11-12). Così poi pregheremo nella preghiera di ordinazione: “Siano uniti a noi, o Signore, nell’implorare la tua misericordia per il popolo a loro affidato e per il mondo intero. Così la moltitudine delle genti, riunita in Cristo, diventi il tuo unico popolo, che avrà il compimento nel tuo regno”.
Ecco carissimi ordinandi il grande dono che oggi vi è offerto e che diventa per voi un servizio e una missione: essere comunione, essere segno della comunione di Dio con l’umanità, essere esperti di comunione! Noi tutti presbiteri siamo il Corpo di Cristo! Nelle vene dei sacerdoti di un unico presbiterio scorre il sangue di Cristo. E come sacerdoti diocesani non siamo figli unici: Gesù è il fratello maggiore di una moltitudine di fratelli e noi siamo tutti presbiteri di un unico presbiterio. Da qui scaturisce la comunione fraterna tra di noi. Una comunione di origine trinitaria, prima di tutto dono e non pretesa o ideale da raggiungere, che costituisce la nostra vera identità e che genera continuamente comunione. Dobbiamo mostrare a tutti che è possibile anche oggi vivere la piena comunione con Dio e tra di noi, coltivando uno stile di vita fraterno, attento agli altri. Sentite vostre e scolpite nel cuore le parole di Gesù: “Perché tutti siano una cosa sola; come tu, Padre, sei in me e io in te, siano anch’essi in noi, perché il mondo creda che tu mi hai mandato” (Giovanni 17,21).
Ecco Luca e Corrado, amici carissimi e tra poco ancora più figli e fratelli nel presbiterato, ciò che il Signore Gesù, asceso al cielo chiede a tutti e in particolare a noi presbiteri. L’imposizione delle mani che, dopo di me, anche tutti gli altri sacerdoti presenti faranno sul vostro capo, vi renderà consapevoli e mostrerà anche visibilmente, quel legame profondo che vi lega alla nostra Chiesa di Concordia-Pordenone e a tutto il suo presbiterio. Non dimenticate mai questo legame spirituale, da oggi incancellabile perché sigillato nel sangue di Cristo. Ritornate spesso a questo momento, sia nelle situazioni belle e positive, sia nei giorni di fatica e di difficoltà che certamente incontrerete. La grazia e la forza dello Spirito Santo vi dia coraggio e perseveranza nella prova. Anche l’amore, la vicinanza e la fraternità del presbiterio vi saranno di sostegno.
Vi accompagni la materna presenza della madre del cielo, Maria che così preghiamo: “Vergine del servizio, donaci di comprendere a quale libertà tende un’esistenza donata, quale segreto di bellezza è racchiuso nella verità di un incontro”. Amen.

 

Sia lodato Gesù Cristo!

+ Giuseppe Pellegrini vescovo

Concordia Sagittaria
12/05/2012
30023 Concordia Sagittaria, Veneto Italia