Omelia S. Messa di Ringraziamento per Fine Anno – S. Marco Pordenone, 31 dicembre 2017

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Omelia S. Messa di Ringraziamento per Fine Anno

S. Marco Pordenone, 31 dicembre 2017

 

Carissimi, siamo giunti al termine di un altro anno. Con questa celebrazione Eucaristica desideriamo ringraziare il Signore per tutto quello che ci ha donato in questo anno. Lo esprimeremo anche alla fine della celebrazione con il canto del Te Deum.

Il tempo che è passato e che scorre inesorabile ci porta a riflettere e a prendere coscienza della nostra vita, di quello che noi siamo e di quello che desideriamo essere e anche della direzione che vogliamo prendere. La visione cristiana del tempo e della storia non è ciclica, dove tutti gli avvenimenti si ripetono in un costante circolarità che accade per caso, ma è lineare, è un cammino che va verso il compimento della storia, con l’inizio in Dio che ha creato l’universo e un ritorno tra le braccia amorevoli del Padre. L’anno che sta per finire non ci deve portare a considerare solo quello che abbiamo fatto o non fatto, fatto bene o male, o come sono andate le cose, ma ci deve aiutare ad aprirci al futuro e a programmare qualche altro passo in avanti per raggiungere la meta che si apre davanti a noi, una meta di speranza e di felicità, proprio perché alla fine della vita e della storia ci incontreremo con Dio, contemplandolo “faccia a faccia” (1 Corinzi 13,12).

Come ci ha ricordato l’apostolo Paolo nella seconda lettura, il tempo ha raggiunto la sua pienezza quando “Dio mandò il suo Figlio, nato da donna, nato sotto la legge … perché ricevessimo l’adozione a figli” (Galati 4,4-5). Gesù, infatti, pur essendo Dio, che è oltre il tempo, è entrato nel tempo, nella storia umana per condividere fino in fondo la nostra umanità e anche per dare alla nostra storia un valore e un significato ben preciso. Con Gesù tutto il tempo, anche il nostro tempo e la nostra vita, è stato salvato, redento dal male, dal peccato e dalla morte. Ciò significa che l’amore di Dio è entrato come un fiume in piena nella storia dell’umanità, risanando tutte le ferite e le contraddizioni del momento presente e aprendo la vita e il futuro all’inco0ntro con l’amore e la misericordia di Dio. In questo senso il nostro tempo viene liberato dall’inquietudine e riempito di speranza. La differenza tra il “prima” e il “dopo” è segnata da un “quando” che coincide con la pienezza del tempo ed è la venuta di Gesù; è interessante che la venuta di Gesù è chiamata la pienezza del tempo, cioè prima era un tempo vuoto, un non-tempo, l’attesa e con Gesù incomincia il tempo pieno. Possiamo vivere il presente, ormai, con pienezza di significato e qui si dice in cosa consiste questa pienezza: è Dio che manda il Figlio.

A fine anno, sono molti i sentimenti che abitano il nostro cuore, talvolta anche contrastanti, perché a volte ci sembra di non aver mai tempo, altre volte ne perdiamo parecchio in stupidaggini e banalità, certe volte passa velocissimo, altre non ci passa più. C’è in noi, spesso, un sentimento di attesa o di rimpianto. Comunque il tempo passa senza che possiamo far nulla per arrestarne la corsa. E’ anche il tempo dei bilanci e delle verifiche. Come abbiamo vissuto il tempo che il Signore ci ha dato? Lo abbiamo vissuto solo per noi stessi e per i nostri interessi o siamo stati capaci di spenderlo anche per gli altri? Abbiamo risposto con generosità alla chiamata del Signore e siamo stati capaci di trasmettere speranza e amore? Siamo preoccupati della crisi e ci domandiamo se veramente ci siano quei segni di ripresa che sembrano esserci. Ma è anche importante che ci domandiamo se la nostra società è cresciuta in amore reciproco, in rispetto della vita, in solidarietà, in accoglienza, in salvaguardia dell’ambiente, in legalità e giustizia e nella fede e nella testimonianza del Signore?  Come cristiani e credenti, siamo capaci di incidere nel nostro territorio e nella nazione? Alcune scelte e leggi approvate di recente non fanno ben sperare, altre invece non sono state approvate. Desidero riportare alcune considerazioni del 51mo rapporto del CENSIS: “La politica è rimasta con il fiato corto nell’incessante inseguimento di un ‘mi piace’, … con programmi di governo del Paese e della città tanto annunciati quanto inattuati. … Le riforme dell’apparato istituzionale sono tutte rimaste prigioniere nel confronto di breve termine e intrappolate nell’inconsistenza e nell’indifferenza collettiva”. Aggiungo che siamo un paese invecchiato, che ha paura di generare figli, che non vuole prendere sul serio le politiche familiari, che ha spavento della sussidiarietà, incerto sulla possibilità di affidare ai giovani lavoro e potere. L’Italia è ricca, anzi ricchissima di politici, ma non di statisti, di uomini e donne capaci di mettere realmente il bene comune e non il proprio interesse o la propria rielezione al di sopra di tutto. “Il futuro – dice ancora il Censis – si è incollato al presente”, perché si fatica a sognare e a sperare.

Maria può esserci di aiuto per leggere, interpretare e vivere la storia e il nostro tempo con una marcia in più! Il Vangelo ci ha ricordato che è necessario custodire tutto quello che ci capita e non perdere niente di quello che viviamo, perché la pienezza ci è data dall’accogliere il Figlio unigenito del Padre, Gesù Cristo, fatto uomo per la nostra salvezza. Non è sufficiente fermarci alla critica sterile o all’analisi continua di quello che si è fatto. Custodire significa vivere intensamente, con tutto se stessi, con il cuore, gli avvenimenti della vita, perché, illuminati dalla Parola del Signore, sono capaci di dare il giusto peso e valore alle cose, senza la paura che finiscano, perché sono una tappa del cammino verso la meta. Custodire significa anche aprirsi e incontrare gli altri, specialmente i più bisognosi, perché l’altro ci è necessario. In questo modo faremo avanzare la storia, verso l’incontro pieno e definitivo con il Signore.

 

                                               + Giuseppe Pellegrini

                                                           vescovo

Pordenone
31/12/2017
33170 Pordenone, Friuli Venezia Giulia Italia