Omelia Veglia Giornata Mondiale della Gioventù 2018 Parrocchia Beata Maria Vergine delle Grazie – Pordenone, 24 marzo 2018

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Omelia Veglia Giornata Mondiale della Gioventù 2018

Parrocchia Beata Maria Vergine delle Grazie Pordenone, 24 marzo 2018

 

Carissimi giovani, in comunione con i moltissimi giovani che in ogni parte della terra oggi celebrano la Giornata Mondiale diocesana dei giovani, siamo qui anche noi per rinsaldare quel legame che da tanti anni si è stabilito tra i giovani e la Chiesa. Un ricordo particolare ed affettuoso al papa san Giovanni Paolo II che nel lontano 1984 ha dato inizio alla GMG e a questo appuntamento annuale nelle diocesi e a papa Francesco che attraverso il prossimo Sinodo dei vescovi vuole dare voce a tutti voi giovani, perché possiate sentirvi protagonisti e portare nel mondo ciò che avete nel cuore, nella consapevolezza che “ogni giovane ha qualcosa da dire agli altri, ha qualcosa da dire agli adulti, ha qualcosa da dire ai preti, alle suore, ai vescovi e al papa” (GMG Cracovia, 2017). Non tanto un Sinodo sui giovani, per i giovani o con i giovani, ma un Sinodo dei giovani!

Il messaggio di papa Francesco per questa XXXIII Giornata Mondiale della Gioventù, ci ricorda che oggi stiamo vivendo una tappa del cammino che porterà, almeno idealmente e spero per qualcuno di voi anche realmente, alla prossima GMG del gennaio 2019 a Panama. Siamo in compagnia di Maria, la giovane di Nazareth che Dio ha scelto come la madre per il suo Figlio Gesù. Mettiamoci anche noi in ascolto e meditiamo dentro il nostro cuore le parole che Dio, attraverso l’angelo le ha rivolto, infondendole coraggio e donandole la grazia per rispondere alla chiamata: “Non temere, Maria, perché hai trovato grazia presso Dio” (Luca 1,30). Il brano di Vangelo ascoltato, ci parla dell’intervento di Dio a una giovane, Maria, che in un villaggio insignificante e in una casa semplice e sconosciuta, la guarda con amore, la incoraggia e la riempie della sua grazia di predilezione, chiedendole di diventare la porta d’ingresso per far entrare nel mondo il suo Figlio Gesù. Maria non si arrende al sogno di Dio, perché in quel sogno trova compimento anche il suo sogno. Ma di fronte ad un annuncio del genere, dopo un primo momento di gioia apparente, come penso capiti a noi di fronte a qualche notizia particolare, subentra in Maria un momento di timore e di paura, possiamo dire anche di prova, rischiando così di non accogliere il dono di Dio. Maria non si arrende perché sente che non è sola, che Dio non l’ha abbandonata e che ha trovato grazia presso Dio. Dio l’ha guardata e l’ha amata perché solo Dio può donare la vera gioia e può togliere i timori che ci portiamo dentro. Certamente Maria avrà pensato: perché proprio a me? Ne sono degna? Sarò capace di portare a termine il progetto di Dio? Maria, però, è una giovane di fede, sempre in attesa dell’azione e della presenza di Dio, e proprio per questo nei confronti del suo Signore non ha alcuna pretesa né vanta alcun merito, ma solo ascolta la voce del Signore che le chiede di non temere, di avere fede: il figlio che concepirà dovrà chiamarlo Gesù, “il Signore salva”.

Carissimi giovani, desidero richiamare la vostra attenzione sul momento centrale dell’esperienza che Maria ha fatto nell’annunciazione e che è il cuore del messaggio del papa: non aver paura, non temere, Maria perché hai trovato grazia presso Dio. Quante volte anche voi vi siete fermati a pensare sulle vostre paure, sui timori e sulle preoccupazioni che vi portate dentro. Qualcuno potrebbe dire che è stanco di sentire sempre parlare delle paure e dei timori dei giovani, anche se spesso è il futuro che vi fa un po’ di paura. Scrive papa Francesco: “Una paura ‘di sottofondo’ che esiste in molti di voi è quella di non essere amati, benvoluti, di non essere accettati per quello che siete. … fanno continui ‘fotoritocchi’ della propria immagine, nascondendosi dietro a maschere e false identità”. Spesso è la paura di fare delle scelte, la paura che il Signore mi chieda troppo nella vita, impedendomi di essere pienamente felice e realizzato. Sono stati pure i dubbi e le perplessità della giovane di Nazareth. Ma il messaggio dell’angelo ci offre, così come lo ha offerto a Maria, il motivo principale per non temere, per non aver paura: hai trovato grazia presso Dio. Le paure, con la forza dell’amore di Dio che ci ama al di là di quello che siamo e che facciamo, si dissolvono come neve al sole. Dio ci guarda e sta alla porta del nostro cuore e bussa continuamente e pazientemente per incontraci, per farci star bene e per dare un senso a tutto quello che facciamo. La vera gioia nasce solo da lui. Dio, infatti, vi ama fin dall’inizio della vostra esistenza e vi previene sempre, ha fiducia in voi e nelle vostre possibilità, trasformando ogni paura e fatica, perché “nulla è impossibile a Dio” (Luca 1,37). Con Santa Teresa d’Ávila, diciamo: “Nulla ti turbi, nulla ti spaventi, chi ha Dio nulla gli manca, solo Dio basta”.

Carissimi, la paura fa invecchiare. Siate vivi, originali e non ‘taroccati’, perché la freschezza e la novità della vita vengono dal di dentro, da un cuore nuovo che dà la forza di non chiudersi in se stessi ma di uscire, di andare incontro agli altri, nelle periferie esistenziali dove vivono i vostri coetanei, per trasformare in modo creativo la realtà che vi sta attorno. Non siete soli, Dio è con voi, cammina con voi, vi da la forza e vi sostiene in ogni tappa rilevante della vita. Nei prossimi tempi, la Chiesa offre ai giovani alcune esperienza significative che ricordo: l’incontro dei giovani italiani con papa Francesco l’11 e il 12 agosto a Roma, preceduto da un pellegrinaggio in diocesi, il cammino della Concordia; la Giornata Mondiale della Gioventù a Panama (con un’esperienza missionaria in Messico) nel gennaio 2019; l’incontro che desidero fare con i giovani a livello di unità pastorale durante la visita pastorale. Sono occasioni favorevoli per costruire comunione tra di voi, per sentirvi amati dal Signore e per non chiudervi in voi stessi. Buon cammino.

 

                                                                       + Giuseppe Pellegrini

                                                                                   vescovo

 

Pordenone
24/03/2018
33170 Pordenone, Friuli Venezia Giulia Italia