SPIGOLATRICI DELLA CHIESA

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Le Spigolatrici della Chiesa attingono dal libro biblico di Rut il nome e l’atteggiamento nel servizio: l’appartenenza a Cristo, Signore e Padrone del “campo”, la ricerca della “spiga” dimenticata nel solco, la comunione con i Pastori e con tutto il popolo di Dio.
La loro vocazione specifica le pone in mezzo al mondo da sole, in piccoli gruppi od in famiglia con adattabilità a tempi, luoghi e persone.  Come ogni laico cristiano s’impegnano nel lavoro professionale, nel volontariato e in attività varie di animazione cristiana e promozione umana, con competenza, sensibilità. Chiamate a “cambiare il mondo dal di dentro” (Giovanni Paolo II, 1980), le Spigolatrici tendono ad avere una visione eucaristica di tutta la realtà, con spirito di riparazione. In modo particolare desiderano annunciare che i germi della salvezza sono già presenti nel mondo e che Dio chiede di abitare nel cuore di ogni persona, la incontra e la “ripara” nella sua concreta situazione esistenziale e testimoniare con la propria vita la predilezione del cuore di Dio per i più poveri e dimenticati. Attingendo dall’Eucaristia forza, slancio, amore, con fiducia nella Madonna, la Spigolatrice vive pienamente inserita nell’ambiente dove risiede, assumendone le ansie, le fatiche, le attese e collaborando così, come tutto il popolo di Dio, all’avvento del Suo Regno. L’Istituto è iniziato in Umbria nella Diocesi di Città di Castello (Lippiano), nel 1947 e trae origine da una intuizione della fondatrice Pia Tavernelli: essere pietre vive della Chiesa nel mondo. E’ stato poi eretto in Istituto secolare di diritto diocesano, l’8 dicembre 1967, per opera di Mons. Pietro Fiordelli, Vescovo di Prato ed è stato riconosciuto Istituto di Diritto Pontificio il 6 agosto 2007. Le Spigolatrici della Chiesa sono presenti in Italia, Malta, Svizzera, Brasile, India, Polonia, Argentina.
Per informazioni:
e-mail  spigolatricitalia@tiscali.it