Festa Presentazione del Signore

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Omelia

Festa Presentazione del Signore

Duomo Portogruaro, 2 febbraio 2022

26ma Giornata della Vita Consacrata

Carissime e carissimi, abbiamo iniziato la celebrazione della Festa della Presentazione del Signore al Tempio accendendo le candele, invocando la benedizione del Signore e mettendoci in cammino per andare incontro a Lui; festa che la tradizione orientale chiama ‘Festa dell’incontro’. Le luci accese ci riportano alla luce, che è Gesù, come ha detto il vecchio Simeone accogliendolo tra le sue braccia: “Luce per rivelarti alle genti e gloria del tuo popolo, Israele” (Luca 2,32). Mentre il buio avvolge ancora i nostri cuori e la nostra vita, pensiamo a quanti anche oggi soffrono per la pandemia, per la crisi sociale, valoriale ed economica che sta investendo il mondo intero, Gesù ci viene rivelato come la luce capace di illuminare e di dare senso alla nostra vita, aiutandoci a superare, insieme con lui, i momenti più bui e faticosi.

Secondo le leggi di Israele, ogni figlio maschio primogenito deve essere offerto al Signore. L’evangelista Luca, nel narrare questo fatto, ci invita a guardare a Gesù come il realizzatore delle promesse di Dio. Gesù è il nostro tempio, in cui Dio abita e si rivela a noi e a tutto il popolo, presentandosi come luce delle genti, per portare la salvezza attesa da tutti i popoli della terra. I due personaggi che ci vengono presentati, Simeone e Anna, sono importanti perché la loro funzione è di riconoscere il Messia e indicarlo pubblicamente. Le profezie si sono così realizzate; il Messia e qui, è venuto ed è la luce attesa da secoli. Questi personaggi biblici sono protagonisti di ciò che Dio fa per l’umanità, cantando l’avverarsi della speranza. La gioia fa da filo conduttore dei Vangeli dell’infanzia, anche se all’orizzonte appaiono le nuvole della sofferenza e della morte. Anna anticipando l’inno del Magnificat, loda Dio per la realizzazione delle sue promesse. Sull’avvenimento aleggia lo Spirito Santo, Spirito che porta consolazione e muove il cuore i passi di coloro che attendono il Signore, perché senza lo Spirito non si può riconoscere la presenza di Dio.

Da 26 anni la Chiesa dedica questa celebrazione in modo particolare ai consacrati e alle consacrate, per sottolineare la loro particolare vocazione e missione nella Chiesa e nel mondo. In realtà, questo avvenimento della vita di Gesù evoca la presentazione di ogni persona a Gesù, perché ogni uomo e donna sono chiamati a vivere la consacrazione al Signore. Infatti, ogni vita umana è consacrata al Signore. I consacrati, con il loro stile di vita, ci offrono una testimonianza credibile del Vangelo. Papa Francesco nel Messaggio rivolto a loro, aprendo l’anno della vita consacrata il 30 novembre 2014, diceva: “Svegliate il mondo, illuminatelo con la vostra testimonianza profetica”. Care consacrate e consacrati, questo è il vostro compito particolare soprattutto ai nostri giorni. Riprendo l’immagine iniziale della celebrazione di oggi: la candela accesa. In alcuni momenti della vita della Chiesa, la vita consacrata è stata come un grande corteo luminoso. Pensiamo alla sorprendente fioritura di tante Congregazioni religiose sorte tra la metà dell’Ottocento e i primi del Novecento. Una presenza viva e luminosa anche in tantissime nostre parrocchie. Oggi abbiamo l’impressione che questo lungo corteo, anche nel nostro territorio, si stia assottigliato sempre di più, se non quasi spento, con qua e la solo poche luci deboli. E così sopraggiunge lo scoraggiamento e la paura.

È vero solo in parte, perché lo Spirito non ci abbandona. Infatti ci dimentichiamo che proprio nel buio più fitto, anche una piccola luce si vede ed è capace di illuminare il cammino. La vostra luce, anche se fioca è piccola, è necessaria ed è indispensabile per vincere anche oggi il buio della vita. La vostra luce, care sorelle e fratelli, la vita consacrata anche oggi è portatrice di luce e di senso di vita. Ricordatelo sempre: anche piccole luci possono contribuire a svegliare il mondo, a illuminarlo; importante e necessario che siano sempre accese.

La vita consacrata è l’esistenza di uomini e di donne che sono chiamati nel mondo ad annunciare che Gesù Cristo è il Figlio di Dio, luce che illumina e da senso ad ogni vita umana. Un annuncio non fatto di parole ma di contemplazione e di scelta concreta di stile di vita. È la vita degli innamorati che si sono incontrati con l’amore di Dio e vivono rispondendo a questo amore. Con la vostra vita testimoniate che è possibile vivere nella castità di pensieri e di azioni, perché avete un cuore grande che sa amare tutti senza preferenze; che è possibile vivere di provvidenza, fidandovi di Dio più che delle cose materiali; che è possibile vivere pienamente liberi, pur nell’obbedienza alla volontà di Dio, espressa nel carisma che avete scelto. Una vita tutta di Dio è tutta degli altri.

Come sapete, nella celebrazione di oggi ricordiamo un grande religioso del nostro territorio, fra Bernardino da Portogruaro. 15 giorni fa, in questo Duomo, abbiamo dato inizio all’anno bicentenario della sua nascita. Ha ricoperto diversi incarichi nell’Ordine dei Frati Minori, fino a diventarne, per vent’anni, ministro generale. L’attuale ministro generale durante la commemorazione, ci ha ricordato che fra Bernardino da Portogruaro è considerato il terzo fondatore dell’Ordine dei Frati Minori. Ha vissuto in un periodo storico molto difficile per la vita della Chiesa e dell’Ordine. Non si lasciò mai sopraffare dalle difficoltà e dallo scoraggiamento, confidando sempre nella presenza del Signore che guida la sua Chiesa. Non si chiuse in se stesso e nemmeno rimpianse i tempi passati, ma con forza e coraggio apri l’Ordine a percorrere nuove vie, ad allargare gli orizzonti e a fidarsi dell’amore del Padre che non abbandona mai i suoi figli. Anche noi oggi viviamo in tempi difficili e faticosi. Anche noi stiamo sperimentando il buio e lo smarrimento, immersi in una cultura dello spreco e del consumismo, che si ferma a contemplare e adorare solo i beni materiali, solo ciò che si può consumare a proprio tornaconto personale.

Carissimi, la vostra missione e il vostro servizio nella Chiesa e nel mondo è di offrire una luminosa testimonianza che l’amore e la consacrazione a Dio, realizza in pieno la vostra umanità. Come ricorda spesso il santo Padre, dovete essere gioiosi e mostrare al mondo che seguire Cristo riempie il cuore di felicità. Siate donne e uomini di comunione, costruttori di fraternità all’interno delle vostre comunità e testimoni di comunione e di amore nella Chiesa e nel mondo. Ne ha bisogno anche la nostra Chiesa diocesana in questo tempo di cammino sinodale, alla ricerca di nuove vie e opportunità di annuncio del Vangelo. Siate fermento vivo nelle nostre comunità. Vi ringrazio per la vostra presenza in diocesi e nelle comunità, per la vostra testimonianza di fede, di speranza e di carità. Vi affido alla Vergne Maria perché vi sostenga nella vostra vocazione e vi renda ardenti annunciatori del Vangelo della gioia!

Buon cammino.

+ Giuseppe Pellegrini
Vescovo

Portogruaro
02/02/2022