Ordinazione diaconale nella XIV domenica T.O.

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Omelia

Santuario Madonna delle Grazie, 3 luglio 2022

Ordinazione diaconale nella XIV domenica T.O.

Un saluto cordiale e affettuoso a tutti voi fratelli e sorelle presenti a questa celebrazione. Un abbraccio ai sacerdoti concelebranti, ai diaconi e alle persone consacrate e a voi Michael e Joseph che oggi, per il dono del Diaconato, sarete innestati ancora più profondamente a Cristo, per spendervi senza riserve per la costruzione del Regno di Dio nel mondo, mettendovi al servizio della Chiesa e dell’umanità. Ringrazio voi e i vostri superiori della Congregazione dei Legionari di Cristo, per l’invito a presiedere il Rito di Ordinazione diaconale qui nella vostra terra, dove voi siete nati e dove vivono ancora i vostri cari e i vostri parenti ed amici che saluto con affetto e con gioia.

All’origine di ogni vocazione e anche della vostra vocazione, come ci ricorda il Vangelo Appena proclamato, c’è il mandato esplicito di Gesù: “Designò altri settantadue e li inviò a due a due davanti a sé in ogni città e luogo dove stava per recarsi” (Luca 10,1). La missione è intrinseca nella vita dei discepoli e di chi vuol mettersi alla sequela del Signore. Così anche per ogni battezzato ha la sua fonte in Cristo e non in noi; parte da una sua iniziativa e dalla sua chiamata e non dal nostro desiderio o progetto. Spesso noi facciamo tante cose, abbiamo tanti progetti, ma ciò che conta è veramente la relazione con Cristo. “Andate, ecco, io vi mando come agnelli in mezzo a lupi” (v. 3). Non è una parola troppo esigente, quasi un condannarli alla morte già prima della partenza? Ma se leggiamo con attenzione il testo, vediamo che Gesù prima del suo ‘andate’ c’è il ‘pregate’, che non è un particolare di poco conto. Per ogni discepolo e anche per voi, carissimi ordinandi, prima di ogni attività, di ogni ministero e servizio, c’è e ci sarà sempre la preghiera, l’incontro personale con il risorto che riscalda il cuore e da senso a tutta la vostra vita. Solo se la missione nasce dall’alto, riceverete forza e coraggio dal Risorto e dallo Spirito Santo; forza e coraggio per viverla e per portarla a compimento, qualsiasi essa sia e in qualsiasi luogo sarete chiamati a viverla. Infatti, con la forza dello Spirito, non avrete più bisogno di appoggiarvi su cose esteriori e materiali e nemmeno sulle vostre capacità. Il discepolo di Cristo non deve essere uno sprovveduto, né un ingenuo, tantomeno ai nostri tempi, in una cultura del provvisorio e dell’apparenza, dentro un mondo sempre più indifferente al messaggio evangelico, Il discepolo è chiamato a fidarsi pienamente del Signore che dona il suo spirito, senza paura delle difficoltà, annunciando con coraggio il Regno, perché “i vostri nomi sono scritti nei cieli” (v.20). Ce l’ha ricordato anche san Paolo nella lettera ai Galati: “Non è infatti la circoncisione che conta, né la non circoncisione, ma l’essere nuova creatura” (6,15) e non aver altro vanto che nella croce del Signore Nostro Gesù Cristo.

Oggi, carissimi Michael e Josef, la vostra Congregazione religiosa, le vostre famiglie e la Chiesa tutta sono in festa per la vostra ordinazione diaconale, chiamati ad assumere il ministero del servizio nella comunità cristiana: servizio della Parola e della Carità in vista del presbiterato. Tuttavia il tempo del diaconato non è un semplice tempo di attesa o di preparazione all’ordinazione presbiterale, ma è un tempo di responsabilità per vivere in pienezza un ministero che Papa Francesco ha chiamato ‘il sacramento del servizio’, che dovrà essere presente in voi per sempre nella vita qualsiasi siano gli impegni e gli incarichi che vi verranno affidati. Nell’Orazione iniziale della Colletta abbiamo chiesto al Signore che conceda a voi di essere instancabili nell’azione, miti nel servizio della comunità e perseveranti nella preghiera. Oggi la Chiesa vi affida una conformazione particolare a Cristo che si fa stile di servizio amorevole verso gli altri, in particolare verso i più poveri. Non siete chiamati ad un semplice servizio nella Chiesa, perché lo possono fare anche tanti altri. Non siete volontari a tempo pieno. Prima di tutto in voi c’è il dono della chiamata, della vocazione che avete ricevuto nel battesimo, come tutto il popolo Santo di Dio, e che il Signore per voi ha declinato nella sequela di Cristo nella forma della vita consacrata, nel carisma particolare dei Legionari di Cristo e nel dono oggi del primo grado dell’Ordine sacerdotale che è il diaconato. Attraverso questa particolare vocazione il Signore vi ha chiamati e vi ha preso al suo servizio, facendovi totalmente suoi. Voi avete accettato dicendo il vostro Eccomi per sempre, perché la vocazione è il misterioso incontro tra la libertà di Dio e la vostra libertà.

Carissimi, al centro della vostra missione non ci siete voi e nemmeno le vostre costituzioni, ma il Vangelo. La vostra vita deve essere testimonianza della gloria di Dio che trasfigura l’umanità, attraverso il servizio al mondo, sullo stile di Gesù che non è venuto per farsi servire ma per servire, come si vede nella bella immagine della lavanda dei piedi che voi avete scelto. Non è un caso che la liturgia ponga come segno esplicativo dell’avvenuta ordinazione del diaconato la consegna del Libro dei Vangeli. Il primo servizio per un diacono è l’annuncio del Vangelo, ma non solo nella liturgia. Mi raccomando che non sia questo il solo vostro servizio diaconale. La Parola vi è stata consegnata perché possiate meditarle e viverla nella vostra vita, portandola all’umanità come Parola che sana, che consola, che dà forza, che sostiene, che incoraggia e che aiuta nelle fatiche e difficoltà. Parola che il Signore Gesù vivo è risorto.

Carissimi Michael e Josef, vi auguro anche a nome della vostra Chiesa di origine, che attraverso il vostro servizio possiate dare testimonianza di un modo diverso di spendere la vita. Non è solo il buon esempio, ma è molto di più: trasmettere a chi incontrate quello che avete visto e udito, quello che avete ricevuto dal Signore e che voi cercate di vivere quotidianamente nella vostra vita. Che possiate essere sempre un dono bello per chi vi incontra, portando a tutti la gioia del Vangelo.

+ Giuseppe Pellegrini
Vescovo

Santuario Madonna delle Grazie
03/07/2022