Omelia Veglia Giornata Mondiale della Gioventù 2017 – Santuario Madonna di Fatima Portogruaro, 8 aprile 2017  

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Omelia Veglia Giornata Mondiale della Gioventù 2017

Santuario Madonna di Fatima Portogruaro, 8 aprile 2017

 

 Gesù ha un progetto su ciascuno di voi giovani, espresso molto bene dall’evangelista Giovanni, il più giovane dei dodici: “Questo vi ho detto perché la mia gioia sia in voi e la vostra gioia sia piena” (15,11). Ce lo ricorda anche papa Francesco all’inizio del Documento preparatorio della XV Assemblea Ordinaria del Sinodo dei Vescovi I giovani, la fede e il discernimento vocazionale che si terrà in Vaticano nel mese di ottobre del 2018. Non è mai facile essere testimoni di gioia e vivere nella gioia, soprattutto ai nostri giorni. “La combinazione tra elevata complessità e rapido mutamento – scrive papa Francesco – fasi che ci troviamo in un contesto di fluidità e di incertezza mai sperimentato in precedenza” (n 1).  Viviamo immersi nella cultura del frammento e del provvisorio, che può condurre a vivere una vita nella chiusura di sé dentro un gran vuoto esistenziale. Ma è anche un tempo ricco e pieno di sfide. Ci sono tantissimi giovani meravigliosi, che sono capaci di donarsi agli altri e impegnati a livello religioso e sociale, giovani che hanno fame di qualcosa che il mondo non sempre vi può dare. Ma anche giovani vittime della logica della mondanità, del tutto e subito, della vita e del denaro facile, senza impegno e senza sfide. Nella veglia di Cracovia, papa Francesco vi ha invitati a non essere giovani divano, che si chiudono in casa e che chiudono le porte del loro cuore.

Proprio per questo la Chiesa, con il Sinodo, desidera interrogarsi su come aiutare e accompagnare i giovani ad accogliere la chiamata di Dio all’amore e alla pienezza della vita e anche di chiedere a voi giovani di aiutare la Chiesa ad identificare le modalità oggi più vere e più efficaci per annunciare il Vangelo alle nuove generazioni, domandandovi di essere non solo oggetto ma soggetti di evangelizzazione (cfr. Documento preparatorio… introduzione). Il Sinodo desidera, però, affrontare anche un altro aspetto molto importante: il discernimento vocazionale e la maturare un progetto di vita, cercando di comprendere  (il verbo usato è discernere) la vostra vocazione, il progetto che Dio ha su di voi. “La vocazione all’amore assume per ciascuno una forma concreta nella vita quotidiana attraverso una serie di scelte, che articolano stato di vita (matrimonio, ministero ordinato, vita consacrata, ecc.), professione, modalità di impegno sociale e politico, stile di vita, gestione del tempo e dei soldi, ecc. Assunte o subite, consapevoli o inconsapevoli, si tratta di scelte da cui nessuno può esimersi. Lo scopo del discernimento vocazionale è scoprire come trasformarle, alla luce della fede, in passi verso la pienezza della gioia a cui tutti siamo chiamati” (Documento … introduzione).

La Chiesa, carissimi giovani, vi offre due esempi, due testimonianze di vita che vi possono aiutare nel cammino di ricerca e di discernimento: il discepolo amato e Maria di Nazareth. Nel documento preparatorio del Sinodo, papa Francesco vi invita a fermarvi e a contemplare la vicenda del discepolo amato, Giovanni, che nel quarto vangelo non viene mai nominato, proprio perché ciascuno di voi si possa identificare. All’inizio del suo cammino, nella ricerca di senso da dare alla sua vita, Giovanni e suo fratello, dopo aver incontrato Gesù, si sentono dire: “Che cercate?” e poi “Venite e vedrete” (1, 38-39). Gesù chiama i primi discepoli ad un percorso interiore e a camminare insieme con Lui. Gesù chiede anche a voi di non lasciarvi andare, di non aver paura e di mettermi insieme per stare con Lui. La parola Sinodo significa proprio questo: camminare insieme e non da soli. Camminare insieme tra di voi e con il Signore Gesù. Vi chiede di uscire dai vostri comodi progetti e di camminare con Gesù, alla ricerca e alla scoperta dei suoi progetti.

Nel messaggio per questa XXXII Giornata Mondiale della Gioventù, papa Francesco vi offre un altro esempio significativo: Maria di Nazareth. Dopo aver accolto l’annuncio dell’angelo, si alza e va in fretta a trovare e servire sua cugina Elisabetta. Maria, non si chiude in casa, non si lascia paralizzare dalla paura o dall’orgoglio, né si ferma a contemplare il mistero grande di Dio, ma va a servire sua cugina. Maria si apre veramente al dono di Dio e nel Magnificat canta: “Grandi cose ha fatto per me l’onnipotente e Santo è il suo nome” (Luca 1,49). Anche voi giovani siete invitati, in quest’anno e in preparazione al Sinodo dei giovani, di scoprire le grandi cose che Dio ha fatto in voi. Scrive papa Francesco nel Messaggio: “Quando Dio tocca il cuore di un giovane, di una giovane, questi diventa capace di azioni veramente grandiose. … Come la giovane Maria, potete far si che la vostra vita diventi strumento per migliorare il mondo. Gesù vi chiama a lasciare la vostra impronta nella vita, un’impronta che segni la storia”. Per fare ciò è necessario rendervi conto dei doni che Dio vi ha dato, recuperando la capacità di riflettere sulla vostra vitae di proiettarla verso il futuro. “Fare memoria del passato serve anche ad accogliere gli interventi inediti che Dio vuole realizzare in noi e attraverso di noi. E ci aiuta ad aprirci per essere scelti come suoi strumenti, collaboratori dei suoi progetti salvifici. Anche voi giovani potete fare grandi cose, assumervi delle grosse responsabilità, se riconoscerete l’azione misericordiosa e onnipotente di Dio nella vostra vita” (Messaggio).

Carissimi giovani, questo è l’augurio che vi rivolgo in questa vostra giornata. Siate protagonisti della storia e decidete il vostro futuro. Non abbiate paura di essere connessi con il Signore, custodendo e meditando, come ha fatto Maria, tutto quello che il Signore ha fatto e cantando le grandi opere di Dio.

                                                           + Giuseppe Pellegrini

                                                                       vescovo

 

Portogruaro
08/04/2017
30026 Portogruaro, Veneto Italia