Visita della Madonna di Loreto

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Omelia nella visita della Madonna di Loreto

Concattedrale di Pordenone 29 settembre 2020

 

Il 24 marzo 1920 papa Benedetto XV, accogliendo l’invito di alcuni piloti della prima guerra mondiale, proclamava la Madonna di Loreto patrona di tutti gli aeronauti. Dopo qualche anno, nel 1923, la nascente Aeronautica Militare si affidò alla protezione della Vergine Lauretana. Oggi siamo qui numerosi nella chiesa concattedrale per celebrare il centesimo anniversario di questo evento. In questi giorni l’effige Lauretana è stata accolta con entusiasmo e devozione nella base di Aviano e nelle parrocchie di Roveredo e di Aviano. Oggi abbiamo aperto le porte della nostra città per accogliere Maria. Saluto cordialmente il Comandante della base militare insieme a tutti i soldati che vi operano, compresi i militari americani. Un saluto ai cappellani che operano nella base e a tutte le autorità civili e militari del nostro territorio presenti.

La celebrazione di oggi è una sosta benefica nel cammino giubilare che state vivendo in questi giorni. Un cammino di gioia e di speranza che ci richiama alla conversione per affrontare un futuro che non sembra facile e che desta molte preoccupazioni. L’anno Giubilare è un tempo per ravvivare e rafforzare l’adesione del «Sì» a Dio, che spesso sconvolge i nostri piani, come ha fatto con Maria. Chiamati a volare in alto, è il tema di questo anno giubilare. Volare non solo fisicamente, ma soprattutto spiritualmente, dando un significato vero alla vostra vita e alle scelte che ciascuno è chiamato a fare. La scena dell’Annunciazione che l’evangelista san Luca descrive nel Vangelo, ci suggerisce qualche elemento importante per comprendere ancora più profondamente il cammino spirituale.

Il primo elemento è dato dalla centralità di Cristo. Tutto il nostro sguardo si deve concentrare su di Lui. Tutta la scena del racconto ruota attorno all’annuncio che fa l’angelo: “Non temere Maria

… concepirai un figlio, lo darai alla luce e lo chiamerai Gesù” (Luca 11,30-31). Siamo invitati tutti a rivolgere il nostro sguardo su Gesù che sta davanti a noi e ci invita a seguirlo e non su noi stessi o sui nostri problemi. Maria ci è vicina e, come ha fatto a Cana, ci invita a fare quello che Lui ci dirà (cfr. Giovanni 2,5). Non abbiamo paura di conformarci alla sua volontà e di accoglierlo nella nostra vita. Guardare a Gesù significa accoglierlo dentro di noi e imitare il suo stile di vita. Il secondo tratto ci è dato dall’ascolto e dal dialogo con il Signore, come ha fatto Maria. “Ecco la serva del Signore: avvenga per me secondo al tua parola” (1,38). Camminare spiritualmente significa entrare in dialogo, ascoltare il Signore che ci parla. Grazie a questo dialogo, Maria ha compreso meglio la volontà e il progetto che Dio aveva su di lei. Sesso, invece, concentrati su noi stessi e sui nostri problemi, non siamo più capaci di ascoltare. Talvolta mentre qualcuno ci parla, lo interrompiamo subito dicendogli che conosciamo già il problema, senza ascoltarlo. Il credo di ogni pio israelita che si fa preghiera inizia con “ascolta, Israele: il Signore è il nostro Dio, unico è il Signore” (Deuteronomio 6,4). Pregare non significa ridurre al silenzio Dio per esprimergli tutti i nostri sentimenti e problemi. Pregare è prima di tutto ascoltare, è accoglienza di una presenza, è relazione con Dio che ci ama e ascolta i nostri bisogni. Nell’ascolto Dio si rivela come presenza, prima di ogni nostro sforzo e scelta. Terzo aspetto: noi ci incontriamo con Gesù che non vive lontano da noi, che non dimora nei cieli senza interessarsi di noi, ma che si è incarnato assumendo la nostra umanità. Gesù prende carne in Maria e così prende carne anche in ciascuno di noi. Con san Paolo anche noi siamo invitati a dire: “Non vivo più io, ma Cristo vive in me” (Galati 2,20). Maria ha vissuto la sua vita accogliendo Gesù nel suo seno e poi donandolo all’umanità.

Carissimi, siamo qui oggi per imparare da Maria ad accogliere Gesù, ad ascoltarlo e a donarlo agli altri, come ha fatto lei. Il Giubileo che viviamo in questi giorni, ci porti in dono la gioia di Maria: la gioia del dono e del servizio; la gioia di esserci, come voi ci siete, per i piccoli dell’umanità, per i quali il Dio della vita cambia i criteri valutativi, stronca le guerre, scrive la Sua storia, stendendo sul mondo e sul tempo il manto della misericordia. La scelta che l’Aeronautica militare ha fatto di accompagnare il pellegrinaggio giubilare con la proposta benefica ‘un dono dal cielo’ a favore dei bambini bisognosi, accolti in alcuni ospedali pediatrici, è il segno concreto di persone che si fanno prossimo verso che è nella sofferenza e nel bisogno.

Affidiamo la nostra vita, le nostre famiglie e il nostro impegno a servizio della patria all’intercessione della Vergine Lauretana. Ci sia vicina, ci accompagni in questo tempo non facile e ci sproni a mettere al centro della nostra vita il suo Figlio Gesù. Chiediamogli di non aver paura di essere nel mondo messaggeri e testimoni dell’ammore di Dio.

+ Giuseppe Pellegrini vescovo

Pordenone
29/09/2020
33170 Pordenone, Friuli Venezia Giulia Italia