APOSTOLE DEL SACRO CUORE

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Per informazioni:
Nadia Colussi
Via Libertà, 150/7
16935 Rapallo (GE)
Tel. 0185271657
Nata nel 1919, dalla fede e dal cuore di un sacerdote milanese p. Ernesto Busnelli S.J., la “Piccola Compagnia Apostole del Sacro Cuore”, dopo molteplici e comprensibili difficoltà iniziali per la novità della sua proposta, crebbe e si diffuse abbastanza rapidamente: dapprima in Italia, poi in Argentina, Venezuela e Bolivia. Attualmente è presente anche in Perù e Brasile. Eretta come Istituto secolare nel 1950, fu riconosciuta di diritto pontificio nel 1955 ed ebbe l’approvazione definitiva nel 1965. Le Apostole del S.Cuore fondono la loro spiritualità sul mistero eucaristico nel quale il “Cuore della Persona del Verbo” manifesta l’abisso della carità di Dio e, condividendo l’anelito di quel Cuore che esorta a pregare il Padre “perché mandi operai nella sua messe”, oltre a consacrarsi a Dio con i voti di castità, povertà, obbedienza, si impegnano in particolare a porsi al servizio dei vari cammini di santità, pregando, orientando e sostenendo le vocazioni soprattutto alla vita sacerdotale, religiosa, missionaria e secolare, convinte che “per le vocazioni è poco dare la vita” (Fondatore). Sulla scia di s. Ignazio di Lojola, che in un sapiente esercizio del discernimento spirituale insegna la costante ricerca della maggior gloria di Dio e del bene della Chiesa, concretizzano la loro totale obbedienza al Papa con una promessa di fedeltà che corona la loro consacrazione. Nubili o vedove, le Apostole provengono dalle classi sociali e dagli ambienti culturali più diversi. Restano nella famiglia, nella professione e nelle relazioni comuni a tutti i laici al fine di consacrare il mondo e la sua storia “dal di dentro”. Esercitano apostolato nei vari ambiti della vita ecclesiale e sociale, mai dimentiche però che la loro missione primaria è la loro stessa vita consacrata e che, accanto alla carità, virtù essenziale è l’umiltà. Traggono forza e coraggio dalla preghiera, aiuto, sostegno e formazione dall’Istituto o dal gruppo con cui hanno frequenti contatti e a cui sono profondamente unite, anche se vivono in diaspora. Oltre a chi è attirato dall’ideale di consacrarsi a Dio e ai fratelli nel mondo e dal fine vocazionale, l’Istituto – e sotto questo aspetto è forse l’unico nella Chiesa – accoglie pure quante, chiamate da Dio ad una forma diversa di consacrazione, sono temporaneamente impossibilitate ad attuarla e le aiuta a vivere la consacrazione nella prospettiva di realizzare poi la loro vocazione. Parecchie giovani sono state accolte, formate e poi aiutate ad entrare in ordini contemplativi o in congregazioni religiose.