Apertura Anno Pastorale Diocesano Seminario, 13 settembre 2015

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Apertura Anno Pastorale Diocesano

Seminario, 13 settembre 2015

 

Testo per la meditazione: Marco 6, 30-34

 

Un saluto cordiale a tutti, presbiteri, diaconi, persone consacrate e laici, qui rappresentati dai vice presidenti dei Consigli Pastorali Parrocchiali e impegnati nell’attività pastorale della parrocchia (animatori, catechisti, liturgia, carità e tante altre realtà), associazioni, movimenti e gruppi.

La parole di Gesù appena proclamate: “Venite in disparte…e riposatevi un pò” riespresse molto bene nell’icona che ci accompagnerà durante tutto l’anno pastorale, sono sempre state presenti in me fin dall’inizio del mio essere prete e mi hanno sostenuto nei momenti più faticosi e complicati dei miei vari servizi ministeriali, aiutandomi sempre a ‘cercare’ nel Signore qualche momento di riposo, di sosta e di riflessione. Mi hanno sempre ricordato e richiamato la necessità della preghiera, di riuscire a darmi spazi ben precisi per la riflessione e la preghiera. Mi hanno anche aiutato a valorizzare sempre più nella vita la dimensione dell’ascolto. Ecco perché quando si è iniziato a pensare e programmare quest’anno pastorale, mentre più di un confratello insisteva sull’idea di rallentare un po’ il cammino, dandoci del tempo per rivedere e ripensare il cammino fatto, i vari obiettivi e le mete raggiunte o non raggiunte, mi è venuto in mente questa pagina di Vangelo! L’icona poi l’ha tradotto plasticamente, facendoci vedere la necessità di riguardare il cammino fatto, il nostro operato con il Signore. Non dimentichiamolo mai: cammino fatto con il Signore, proprio per rimanere radicati in Lui, per far parte del cerchio dei suoi discepoli, di chi accetta il suo stile e il suo progetto di vita. Solo così, avremo modo di riascoltare la sua Parola, di riprogrammare il cammino delle nostre comunità attorno ad alcune delle scelte pastorali fatte in questi tre anni (primato di Dio, corresponsabilità preti e laici, attività insieme nelle Unità Pastorale) e a incontrare la gente, tutte le persone, sia quelle che partecipano all’attività della comunità, sia quelle più ai marginii, con lo stile della misericordia del Padre, che Gesù ci ha trasmesso.

Il quadro sembrava definito, quando giunge inaspettato l’annuncio del Papa, in aprile, dell’Anno Santo straordinario della Misericordia. Vi offro come meditazione il n.2 della Bolla di indizione Misericordiae Vultus: “Abbiamo sempre bisogno di contemplare il mistero della misericordia. È fonte di gioia, di serenità e di pace. È condizione della nostra salvezza. Misericordia: è la parola che rivela il mistero della SS. Trinità. Misericordia: è l’atto ultimo e supremo con il quale Dio ci viene incontro. Misericordia: è la legge fondamentale che abita nel cuore di ogni persona quando guarda con occhi sinceri il fratello che incontra nel cammino della vita. Misericordia: è la via che unisce Dio e l’uomo, perché apre il cuore alla speranza di essere amati per sempre nonostante il limite del nostro peccato”. Appena giunta la “notizia” sembrava che sconvolgesse tutte le nostre idee sul progetto pastorale e invece ringraziamo Papa Francesco per questo grande dono, perchè ci ha permesso e ci ha aiutato a rileggere con più attenzione la pagina di Vangelo scelta per il nostro progetto pastorale. Infatti il nostro è un riposare ai suoi piedi, è un andare con Lui, “Venite a me, o voi tutti che siete stanchi e oppressi, e io vi darò ristoro” (Matteo 11,28); e lì ai suoi piedi ci accorgiamo, come ha fatto Gesù con i discepoli, che c’è un grande folla che ha bisogno di Gesù, come le pecore senza pastore. Gesù sente compassione e si rimette in gioco, insegnando molte cose e parlando loro dell’amore della misericordia di Dio!

Ecco il nuovo Anno Santo! La nostra società, la nostra gente ha bisogno di riscoprire la misericordia di Dio; misericordia che troviamo impressa nel volto di Gesù.  Ma più che le parole saranno i fatti a convincere l’umanità, ad accogliere e a vivere la misericordia. Sentiamo ora ancora più forte il grido di Giovanni Paolo II: “Spalancate le porte a Cristo!” Non abbiamo paura, carissimi, di mettere Gesù, il suo volto misericordioso, al centro della nostra azione pastorale, di ogni attività e di ogni incontro.

Per sperimentare e vivere concretamente, in questo Anno Santo la misericordia di Dio, desidero richiamare due aspetti:

  • accostarsi periodicamente al Sacramento della Riconciliazione (confessione)

In questi ultimi decenni, molti cristiani e anche tanti sacerdoti hanno trascurato e parlato poco della bellezza e della necessità del sentirsi perdonati da Dio, attraverso anche la confessione sacramentale. È necessaria la confessione, per sperimentare la misericordia di Dio, per vincere il male e per crescere nell’amore di Dio e dei fratelli. Lasciamo da parte la paura e il rispetto umano e mensilmente accostiamoci al sacramento della Riconciliazione. È una sosta positiva per verificare il cammino fatto, per riconoscere i doni ricevuti e anche i nostri peccati, per sperimentare concretamente l’amore di Dio.

  • diventare anche noi prossimo per gli altri

Il Vangelo, l’amore che Dio ci dona ci chiama e ci chiede di essere anche noi prossimo agli altri. Qui si colloca l’invito di Papa Francesco: non fermiamoci a dire “coraggio, pazienza” ma accogliamo qualche profugo che fugge dalla morte per la guerra, per la fame. Non perdiamo del tempo prezioso in inutili discussioni o programmi politici, ma, come ci ha ricordato oggi la seconda lettura della celebrazione eucaristica, traduciamo la nostra fede in opere concrete. Concretamente in ogni parrocchia, nel Consiglio parrocchiale, preti e laici insieme, si trovino attorno ad un tavolo per concretizzare l’accoglienza nelle nostre strutture, come ci ha appena ricordato papa Francesco, di qualche profugo. Vi prego, non perdiamoci in inutili discussioni che ci dividono e che spesso sono solo “di parte”, troviamo delle soluzioni praticabili. Senza confusione, rispettando le indicazioni dello stato e delle prefetture e in dialogo costante con la Caritas diocesana.  Accoglienza e misericordia sono il nuovo nome dell’amore!

Percorriamo con gioia e gratitudine il nuovo Anno Pastorale, accogliamo l’invito della Chiesa a metterci in uno staro permanente di conversione, apriamo il nostro cuore all’amore e alla misericordia del Padre e realizziamo qualche gesto concreto di amore e di misericordia. Amen.

 

 

+ Giuseppe Pellegrini

vescovo

Pordenone
13/09/2015
33170 Pordenone, Friuli Venezia Giulia Italia