Festa della Madonna della Salute

condividi su

Omelia festa della Madonna della Salute

Tiezzo, 21 novembre 2020

 

Celebriamo oggi la festa della Presentazione al tempio di Maria. Questa festa ricorda un avvenimento della vita di Maria che non è narrato nei Vangeli e che troviamo nel Protovangelo di Giacomo, un apocrifo antichissimo. La bambina Maria viene presentata al Tempio, viene donata e offerta al Signore, così come accadeva per ogni bambino. Ma per Maria si tratta di un’offerta del tutto particolare perché sarà chiamata da Dio a diventare la madre di Gesù. Offerta che lei stessa canterà nel Magnificat, riconoscendo le meraviglie che Dio ha operato in lei. Questa festa ha per tutta la Chiesa un significato molto bello perché viene celebrata in questo stesso giorno anche dalla Chiesa Ortodossa, che la considera una delle feste mariane più importanti. Infatti il 21 novembre dell’anno 543 d.C., a Gerusalemme l’imperatore Giustiniano fece dedicare a Maria la grande basilica di Santa Maria Nova.

Per la vostra comunità e per tante comunità della diocesi, in questa festa mariana si fa memoria della Madonna della Salute, a partire dal voto che il doge di Venezia fede nel 1630, erigendo la Chiesa della Salute, come ringraziamento per la liberazione dell’epidemia di peste che colpì il nord Italia agli inizi del 1600 e che il Manzoni raccontò nei promessi sposi. Una storia che ci appare lontana ma che oggi sentiamo più che mai vicina, sia per il virus Covid-19 che da mesi sta colpendo noi e il mondo intero, portando sofferenza, lutto, paura, smarrimento e senso di impotenza, sia per un altro morbo, altrettanto invisibile e maligno, che colpisce le profondità del nostro cuore e che ci fa chiudere in noi stessi, dimenticandoci di Dio, insensibili verso i bisogni e le necessita delle altre persone. Spesso anche noi viviamo lontani da Dio, come se Lui non ci fosse, relegando Gesù fuori da noi, in un angolo della vita. Maria ci insegna la strada per arrivare alla salvezza, che comprende la salute del corpo e della spirito e che passa attraverso l’incontro con il Signore, ponendolo al centro della vita.

La Parola di Dio che la liturgia ci ha offerto, ci aiuta a vivere con ancora più intensità l’incontro con il Signore, dandoci la forza di testimoniarlo nella vita di ogni giorno. Il brano del profeta Zaccaria ricorda la gioia che porta la relazione tra Dio e il suo popolo. Dio non è contro l’umanità, non vuole il nostro male ma il nostro bene. Dio ci offre una gioia vera, non occasionale o passeggera, ma che dura per sempre, perché Lui ha posto la sua dimora tra noi e non ci abbandona mai. Solo in Dio possiamo trovare la vera gioia e la felicità piena. Un gioia che si alimenta nella preghiera e che si prova quando ci si mette a servizio degli altri. Papa Francesco nell’Evangelii Gaudium ci ha ricordato che: “Il Vangelo invita prima di tutto a rispondere al Dio che ci ama e ci salva, riconoscendolo negli altri e uscendo da se stessi per il bene di tutti” (n. 391). Tutti noi abbiamo questo compito di annunciare e testimoniare il Signore. Gesù, nel Vangelo ci ha ricordato: “Chiunque fa la volontà del Padre mio che è nei cieli, egli è per me fratello, sorella e madre” (Matteo 12,50). Amare Dio e amare il prossimo sono strettamente legati. Non si può amare Dio e odiare il prossimo. L’amore verso Dio ci aiuta ad uscire dal nostro individualismo e a generare nel mondo amore, giustizia e solidarietà. Una solidarietà che ci fa essere attenti al ben comune e alla casa comune. Non si è cristiani perché si fa parte di una categoria di persone o perché si è fedeli e si conosce il Signore o perché si è suoi ‘parenti’. Si è cristiani nella misura che si si mette a servizio dei fratelli, che ci si fa dono per gli altri, vivendo come ha vissuto Gesù.

Un amore che si fa prossimità e vicinanza con chi soffre. Mai come in questi giorni sperimentiamo la paura del male e della sofferenza. Tante sicurezze e certezze stanno cadendo sotto i colpi di un virus che non ci permette di vivere in serenità e che sta mettendo in crisi la vita sociale e relazionale, con l’angoscia di un futuro incerto. In queste situazioni mi torna spesso alla mente un fatto evangelico: Gesù dalla croce affida sua Madre al discepolo amato (cfr. Giovanni 19,25-27). Dalla croce Gesù ci rivela il grande amore di Dio per l’umanità. Un Dio che nel suo Figlio non fugge di fronte al dolore, non si dispera e che da qui rivela il volto misericordioso del Padre. L’amore di Dio si è rivelato nell’amore di Gesù che offre sua madre all’umanità.

Siamo tutti qui, carissimi, voi presenti in Chiesa e tantissimi altri collegati attraverso la televisione, davanti all’effige della Madonna della Salute, con il cuore pieno di amore filiale. Siamo qui con le nostre sofferenze, le nostre paure e preoccupazioni per affidarci a Te e al tuo Figlio Gesù. O Madre, ti apriamo il nostro cuore, confidando che il tuo Figlio possa accogliere ed esaudire le nostre preghiere. Confidiamo anche in Te, o Vergine Maria, salute degli infermi. La speranza è già vittoria sul male e sulla morte, perché se apriamo il nostro cuore alla speranza, la luce dell’amore di Dio entra in noi portandoci consolazione, fiducia e desiderio di vivere la vita come dono per tutti, sull’esempio di Maria, madre della consolazione e Madonna della salute.

+ Giuseppe Pellegrini vescovo

Tiezzo
21/11/2020
33082 Azzano Decimo Tiezzo, Friuli Venezia Giulia Italia