Omelia festa Presentazione del Signore e Giornata della Vita Consacrata – Concattedrale Pordenone, 2 febbraio 2018

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Omelia festa Presentazione del Signore e Giornata della Vita Consacrata

Concattedrale Pordenone, 2 febbraio 2018

 

La celebrazione della Presentazione di Gesù al tempio ci aiuta a comprendere ancora meglio l’incarnazione di Gesù, che è l’incontro di Dio con il suo popolo. Dio in Gesù Cristo ha preso la nostra umanità per essere ancora più vicino a noi, per entrare nella nostra storia e illuminare il nostro cammino.

Il profeta Malachia ci ha invitato a temere questo giorno: “Chi sopporterà il giorno della sua venuta? Chi resisterà al suo apparire?” (3,2). Malachia dice questo non per farci paura, ma per invitarci ad essere capaci di accorgerci della venuta del Signore, perché Lui viene non con la forza e la potenza di un re, ma nelle sembianze di un semplice bambino, in modo discreto, umile e debole, rischiando così di non saperlo riconoscere. Maria e Giuseppe portano Gesù al Tempio; Maria lo tiene tra le braccia, sappiamo però che è Lei che viene condotta da Gesù al Tempio. E’, infatti, la volontà di Dio che porta Giuseppe e Maria al Tempio; ed è sempre la volontà di Dio che fa sì che il vecchio Simeone ed Anna lo accolgano tra le loro braccia, aiutando così Maria e Giuseppe a comprendere il mistero che si sta progressivamente svelando.  E’ necessario, però, lasciarsi portare! Questo rende possibile l’incontro con Gesù e con i fratelli.  Ogni incontro vero è possibile solo se ci lasciamo condurre da Gesù; ma per farlo è necessario essere piccoli e indifesi, altrimenti non potremo riconoscere la luce vera, Gesù, che come ha detto Simeone è la “luce per rivelarti alle genti” (Luca 2,32). Luce che non abbaglia e non si impone, ma che, se accolta, dissipa le tenebre permettendoci di camminare. Come la luce delle candele che abbiamo acceso all’inizio della celebrazione: una luce debole e semplice, che rischia spesso di spegnersi, ma che permette nel buio di fare qualche piccolo passo, un passo dopo l’altro fino a giungere alla meta desiderata.  Facciamoci piccoli e umili per accogliere Gesù tra le nostre braccia e per donarlo con un gesto d’amore ai fratelli e sorelle che incontriamo sul nostro cammino. E’ una luce, però, che aiuta chi vuol camminare. Scriveva papa Francesco nella sua prima enciclica Lumen Fidei al n. 57: “La fede non è luce che dissipa tutte le nostre tenebre, ma lampada che guida nella notte i nostri passi, e questo basta per il cammino”.

Carissime sorelle e carissimi fratelli, Gesù è capace anche oggi di accendere la luce quando ci troviamo nelle tenebre. Prendiamo coraggio di riconoscere le nostre tenebre personali e comunitarie, dando un nome ben preciso e chiediamo al Signore che ci iuti ad estirparle dalla nostra vita. Non abbiamo paura di lasciarci portare dal Signore e di accogliere la sua luce. Solo così saremo in grado di riconoscere ed accogliere la volontà di Dio. “La Vita Consacrata – ha scritto papa Francesco in un suo tweet – è un grande dono di Dio: dono di Dio alla sua Chiesa, dono di Dio al suo popolo”. Questa sera siamo riuniti in concattedrale, comunità diocesana e persone consacrate, per pregare il Signore per voi che avete fatto la scelta dei consigli evangelici, perché possiate irradiare il mondo dell’amore di Dio e di Gesù, con la testimonianza della vostra vita. Viviamo in un tempo di crisi: crisi di vocazioni e di mancanza di speranza, crisi di paura che l’umanità non sia più capace di accogliere la nostra e vostra testimonianza di vita.

Il carisma della Vita Consacrata vi proietta ad essere più vicini e in contatto diretto con la realtà e le esigenze del territorio e i bisogni dei più poveri. Dovete essere portatori nel mondo di una Chiesa più vicina alla gente, una Chiesa in uscita, che sa andare e incontrare le persone nei diversi ambienti di vita quotidiani. La sana ‘inquietudine’ dei vostri fondatori e fondatrici, vi spinga ad essere creativi, a superare le abitudini e le ripetitività, a rompere gli schemi per andare e portare a tutti la parola di Gesù. Impegnatevi nel presente, con uno sguardo positivo e carico di speranza verso il futuro, senza nostalgie del passato. Tante di voi sono anziane! Ricordatevi che il mondo è pieno di vostre consorelle giovani, provenienti da molti altri paesi, che annunciano il Vangelo. Offrite per loro le vostre preghiere e sofferenze; vedrete che le giornate non saranno più banali e insignificanti. In questi primi giorni di visita pastorale ho incontrato alcune vostre comunità. Ho respirato gioia, fede e speranza e tanta preghiera per il mondo intero!

Carissime consacrate e consacrati, a none della Chiesa diocesana, vi ringrazio della presenza in diocesi e dei ministeri e servizi che svolgete a beneficio della Chiesa e del mondo. Avete ancora un grande compito da svolgere in mezzo a noi: il vostro cuore contemplativo, capace di amare il Signore e di riconoscerlo presente nelle persone, nelle comunità, nei paesi e nelle città, vi aiuti e vi sproni a camminare insieme con loro, a farvi carico della vita e dei problemi, donando a tutti l’amore e la misericordia del Signore. Buon cammino.

 

                                    + Giuseppe Pellegrini

                                               vescovo

 

Pordenone
02/02/2018
33170 Pordenone, Friuli Venezia Giulia Italia