Omelia in occasione della Giornata Sacerdotale

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Omelia in occasione della Giornata Sacerdotale

Seminario, 9 giugno 2011

 

 

Carissimi confratelli nel sacerdozio, diocesani e religiosi.

Carissimi diaconi e seminaristi.

 

Siamo qui riuniti per celebrare la consueta Giornata Sacerdotale, per rinnovare la gioia della nostra consacrazione a Cristo e alla Chiesa e per invocare la benedizione del Signore sul nostro ministero.

Siamo sostenuti dalla grande preghiera di Gesù che, come sommo ed eterno sacerdote, si rivolge in forma confidenziale al Padre. A Lui parla di sé e dei suoi discepoli. Il nome di Padre in tutto il capitolo 17 di Giovanni è l’invocazione, l’unica invocazione continuamente ripetuta. L’invocazione che porta Gesù a pregare per i suoi discepoli, per tutti quelli che crederanno attraverso la loro parola e per il mondo intero. Nei versetti che la liturgia propone oggi alla nostra contemplazione e meditazione, siamo invitati ad entrare profondamente nel dinamismo dell’unità, una unità che ha due direzioni:  unità tra di noi e unità nella Trinità.

Unità tra di noi: “Perché tutti siano una cosa sola” ai versetti 21 e 22; e “Perché siano perfetti nell’unità”al versetto 23.

Unità nella Trinità: “Come tu Padre sei in me e io in Te, anch’essi siano una cosa sola in noi… Io in loro e Tu in me” ai versetti 21, 23 e 26. Il nostro inserimento poi nel dialogo trinitario produce nei credenti una duplice comunione: con il Padre e il Figlio e tra di loro.

L’unità nasce sempre da un amore ricevuto che si accoglie e che poi si dona, in un circolo di doni che riflettono l’amore trinitario. Gesù prega non solo perché i discepoli siano uniti tra di loro, ma perché la loro unità sia il prolungamento reale e visibile della comunione di amore che costituisce il mistero di Dio. Lo ricordava molto bene ai suoi discepoli l’abate di Gaza Doroteo, quando li esortava a una autentica vita di comunione con l’immagine della ruota: “Più ci si avvicina al centro del cerchio, nella misura in cui si va verso l’interiorità, e più si diventa prossimi gli uni degli altri”.

Un altro aspetto mi sembra espressivo per noi oggi. La preghiera di Gesù per l’unità non si chiude e non ci fa chiudere in un intimismo autoreferenziale, ma si allarga e si dilata verso l’orizzonte universale: “Perché il mondo creda che tu mi hai mandato”, versetto 21. Ecco, carissimi, il frutto più vero della comunione e dell’unità: la comunione più stretta e più profonda tra di noi. Se la comunione è in Dio, se è immagine dell’amore trinitario, non restringe mai l’universalità ma la allarga. E l’universalità non indebolisce la profondità della comunione, ma ne rivela la grandezza e la forza di attrazione.

Carissimi confratelli, è qui che dobbiamo attingere la forza e la carica continua del nostro servizio ministeriale; è qui la fonte e la sorgente della nostra identità umana e sacerdotale; è qui che si arricchisce la nostra fraternità presbiterale: dall’amore di Dio Padre che nel suo Figlio si dona totalmente a noi attraverso la potenza dello Spirito Santo!

Non abbiamo paura di attingere costantemente alla fonte dell’amore trinitario, ad andare alla contemplazione della gloria di Dio, quella gloria che – ci dice Gesù –hai dato a me e io ho dato a loro (cfr. versetto 22).  L’invito che rivolgo a tutti e che nasce dall’ascolto della Parola e dalla contemplazione del Padre, è di alimentare la nostra unità, fraternità e comunione presbiterale rimanendo costantemente uniti al Padre, rinsaldando il legame con il Padre, il Figlio e lo Spirito.

Facciamo posto alla Trinità nella nostra vita. Non venga mai meno la preghiera quotidiana: meditazione della Parola, liturgia delle Ore, celebrazione dell’Eucaristia, adorazione personale, rosario … Anche il momento della confessione frequente e regolare – vero luogo di libertà e di rigenerazione, è un dono che la Chiesa ci offre per rinsaldare l’unità tra il Padre e tra tutti noi.

Affidiamo alla Beata Vergine Maria tutto noi stessi, il presbiterio intero e le nostre comunità.

Sia lodato Gesù Cristo.

+ Giuseppe Pellegrini, vescovo

Pordenone
09/06/2011
33170 Pordenone, Friuli Venezia Giulia Italia