Pellegrinaggio diocesano OFTAL

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cesi Concordia-Pordenone

Omelia pellegrinaggio diocesano OFTAL

Lourdes 6 agosto 2021

 

 

Carissimi, un saluto cordiale ed affettuoso al gruppo OFTAL della sezione di Concordia-Pordenone e al gruppo di Brescia. Penso che tutti siamo molto contenti ed emozionati di trovarci questa sera a Lourdes davanti a Maria per iniziare il pellegrinaggio con la celebrazione dell’Eucaristia. L’anno scorso quasi tutti non abbiamo potuto vivere questa esperienza causa la pandemia e certamente ne abbiamo sentito la mancanza. Un bisogno e un desiderio che è cresciuto sempre di più e che ci ha sostenuto e spinti nella scelta di partecipare quest’anno al pellegrinaggio, nonostante le tante fatiche e difficoltà. Ci mancava il silenzio è la preghiera davanti alla Grotta, in compagnia di Maria e ti tanti amici ed amiche che da anni condividono questa bella esperienza.

 

Celebriamo questa Eucaristia all’inizio del pellegrinaggio, nella festa della Trasfigurazione di Gesù. C’è un filo che lega l’esperienza dei 3 discepoli sul Tabor con quanto Bernardette ha vissuto qui a Lourdes, in particolare nella XVI apparizione, dove la Signora ha rivelato il suo nome: “Io sono l’Immacolata Concezione”, che è il tema pastorale di Lourdes che ci accompagna nel pellegrinaggio.  Sono due esperienze che ci aiutano a riconoscere e scoprire la presenza di Dio nella nostra umanità. Il prefazio prima della consacrazione, con alcune parole ci ricorda chiaramente il significato che questa esperienza è stata per i discepoli: Gesù nel rivelare la sua gloria nella sua umanità, fece risplendere una luce per aiutarli a sostenere lo scandalo della Croce e per raccogliere la gloria finale. Un’esperienza che subito ha creato turbamento e paura nel cuore dei discepoli che non sapevamo cosa dire, perché spaventati. Si ha una paura e una paura quando ci si trova davanti a qualcosa di inatteso di inaspettato. Per loro era anche la paura della presenza di Dio, di Dio che si è rivelato nell’umanità di Gesù, di un Gesù che si è fatto uno di noi, come ci ricorda il Prologo di Giovanni: “E il Verbo si fece carne e venne ad abitare in mezzo a noi” (1,14), e l’evangelista Matteo nell’ultima cena: “Prendete, mangiate: questo è il mio corpo” (26,26). Anche noi, carissimi, come i 3 discepoli al Tabor, siamo invitati a contemplare il volto di Dio nella carne di Gesù di Nazareth, la vera tenda di Dio. Anche noi oggi siamo invitati a cercare e trovare la sua presenza non nelle grandi costruzioni, ma nel suo Figlio, nato, morto e risorto per noi. In questo modo ci ricorda che anche oggi, nella carne di ogni uomo e donna dobbiamo vedere il volto e il regno di Dio. Dio si nasconde dell’umanità del suo Figlio e nell’umanità di ogni persona, soprattutto nei sofferenti e nei poveri.

 

Anche Bernardette, in quell’indimenticabile XVI apparizione del 25 marzo 1858, nella rivelazione dell’identità della Vergine, ha vissuto una forte esperienza della presenza di Dio che si è rivelato nel sì di Maria. Ecco perché Lourdes ci attira e ci attrae: qui si sente e si vive la vicinanza e l’amore di Dio che nel suo Figlio Gesù si dona a noi. In questo luogo siamo a contatto con Dio, con il suo amore e la sua grazia, ogni volta che serviamo, curiamo e amiamo i nostri fratelli e le nostre sorelle sofferenti. La rivelazione del nome di Maria come Immacolata Concezione a Bernardette, non aveva il significato di offrire il contenuto del dogma appena proclamato, ma di favorire l’incontro con una persona, Maria, che è vicina e che vuole bene a tutti. Ho riletto in questi giorni la storia della sedicesima apparizione, soffermandomi sulla figura di Bernardette. Per ben quattro volte chiede alla signora: “Avete la bontà di dire il suo nome!”. Certamente non ne aveva bisogno, perché il suo cuore era già nella pace e nella gioia. Non era il nome che le interessava, ma stare con lei. Con questo nome Maria svela a Bernardette la sua vera identità: collaborare con tutta se stessa e con la sua umanità al progetto di Dio, anche se le risultava incomprensibile. Immacolata è un sostantivo, non un aggettivo; è una persona, frutto compiuto della vera umanità. Come lo è stato per Gesù, disponibile al progetto del Padre, rimanendo pienamente uomo, figlio e fratello. Così lo è Maria, donna totalmente disponibile all’azione di Dio. Concepita senza peccato, perché in lei non ci fosse nessun ostacolo, nessuna contrarietà all’amore e alla forza trasformante di chi sa amare. Maria è tutta grazia e tutto dono. Lei è nostra madre e nostra sorella.

 

Anche a noi oggi, in questo periodo non facile, viene proposta questa esperienza, È un cammino personale ma anche per le nostre famiglie, per il nostro paese, per la Chiesa e per il mondo intero. Carissimi, siamo qui per vivere momenti gioiosi e pieni di speranza, portando tutte le nostre fatiche e tutte le richieste di molti che in questi giorni ci hanno chiesto di ricordarci di loro con una preghiera davanti alla grotta Nel Cuore di Maria e di suo figlio Gesù rimaniamo in ascolto e in contemplazione del Signore. Ritorniamo a casa ricchi di un nuovo impegno. oltre all’acqua, alle corone del rosario e di altri ricordini, portiamo la gioia dell’incontro con il Signore, la bellezza dell’essere stati con Maria, la carica dell’amicizia e della fraternità vissuta e anche il desiderio di continuare ad essere testimoni, impegnandoci con chi è nel dolore e nella sofferenza anche nelle nostre case e comunità.

 

Un grazie particolare a quanti, nelle varie associazioni, si sono impegnati nell’organizzazione di questo pellegrinaggio e all’OFTAL centrale che con sguardo profetico ha favorito e sostenuto la nostra partecipazione e presenza in questo pellegrinaggio.

 

Auguro a tutti una bella esperienza di fede e di preghiera.

 

 

+ Giuseppe Pellegrini

vescovo

Lourdes
06/08/2021
65100 Lourdes, Occitania Francia