S. Messa alla Grotta Pellegrinaggio diocesano OFTAL

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Omelia

Lourdes, 8 agosto 2022

s. Messa alla Grotta Pellegrinaggio diocesano OFTAL

Letture: Atti 1,6-14; Matteo 28,1-10

Carissimi, 164 anni fa, proprio qui dove siamo noi, nella tredicesima apparizione Maria disse a Bernardetta: “Vada a dire ai sacerdoti che vengano in processione e che vi si costruisca una cappella”. In questo modo Bernardetta divenne la missionaria della Vergine Maria. Usando le parole care a Papa Francesco, divenne una discepola-missionaria, perché ha vissuto un incontro profondo e particolare con Gesù e con Maria sua madre e poi l’ha annunciato e testimoniato a tutti. Durante tutte le apparizioni Bernardetta ha vissuto l’esperienza dell’amicizia con Maria, e il dialogo che si è svolto tra Bernardetta e Maria l’ha aiutata a crescere in profondità, umanamente e anche spiritualmente nella fede. Ed è proprio grazie alla sua testimonianza e alla sua missione che noi oggi siamo qui a Lourdes per pregare e ringraziare la Vergine Maria, vivendo una bella esperienza di Chiesa universale.

Come ci è testimoniato nel libro degli Atti degli Apostoli, il sentirci parte della Chiesa è legato alla presenza di Maria nel Cenacolo. “Tutti erano assidui e concordi nella preghiera, insieme con alcune donne e con Maria la madre di Gesù” (1,14). Essere chiesa significa vivere la fraternità e la concordia nella preghiera e con Maria, in attesa del dono dello Spirito, avendo un cuore solo e un’anima sola. Anche noi oggi siamo invitati a invocare il dono dello Spirito perché porti al mondo e alla Chiesa speranza, unità e pace. Bernardetta ci insegna ad essere anche noi autentici discepoli del Signore. discepoli, come ci ricorda il messaggio pastorale di Lourdes, che senza paura diventano missionari e annunciatori coraggiosi della parola. Il discepolo-missionario, ricorda Papa Francesco, non è un mercenario della fede né uno che vuole imporre a tutti i costi il Vangelo. È un mendicante che ha fatto esperienza vera dell’amore di Dio e sente il desiderio e la gioia di comunicarlo a tutti, vivendo ogni giorno quello che hai imparato. Il discepolato e la missionarietà non sono in contrapposizione tra loro; non si deve scegliere tra uno o l’altro, ma sono la vera identità del cristiano. Nella vita quotidiana di ogni giorno ciascuno di noi, secondo la propria vocazione e le scelte compiute, siamo chiamati a donare la nostra fede agli altri, vivendo l’amore che Dio ha avuto per noi e facendoci prossimo per gli altri negli ambienti concreti della nostra vita: scuola, lavoro, famiglia e amicizie.

Significativo per la celebrazione di oggi e per il cammino spirituale che ciascuno di noi sta vivendo, il Vangelo della Resurrezione secondo Matteo. È il primo giorno dopo il sabato, l’inizio della settimana… e non solo, perché è l’inizio di uno stile nuovo di vita dato dalla vittoria dell’amore sulla morte. Gesù, il risorto e il vivente ci rincontra, per dare un senso e un significato ancora più vero alla nostra ricerca di vita. Alle donne che lo cercavano disse: “Non temete, andate ad annunciare ai miei fratelli che vadano in Galilea; là mi vedranno” (Matteo 18,10). Non è facile neanche per noi essere discepoli-missionari perché spesso la paura ci assale. Anche Bernardetta aveva paura di andare a parlare con il suo parroco, tanto che nel primo tentativo non riesce a dire una parola. e poi subito ritornando è tutta felice perché è riuscita a portare il messaggio della Signora. Anche le donne al sepolcro avevano paura, per non parlare dei discepoli che erano tutti fuggiti. Ma le donne, rincuorate dalla presenza e dalla parola del risorto, vanno dai discepoli.

Sappiamo che, anche se non facile, l’annuncio del Vangelo è coinvolgente e porta dentro di sé una passione e un desiderio di portare a tutti l’amore di Dio. Una gioia che abbiamo sperimentato quando ci si incontra con l’amore di Dio. È successo ai discepoli, alle donne e a Bernardetta. Anche nel nostro cuore e nel cuore di tante persone c’è il desiderio di fare qualcosa di bene per gli altri, di portare un po’ di speranza e di luce nella vita di chi vive nel dolore e nella sofferenza. Se questo è sostenuto e rafforzato dall’esperienza personale di incontro con il Signore, sarà più facile per tutti servire gli altri. Lo vediamo ogni giorno qui a Lourdes, sono i numerosi volontari e volontarie sia nei nostri pellegrinaggi che nel servizio di accoglienza nel santuario, che offrono compassione, tempo energie e sacrifici per servire gli altri come ci ha chiesto il Signore.

Carissimi tutti, affidiamoci a Maria e, sull’esempio di Bernardetta, andiamo anche noi lungo i sentieri dell’umanità per portare a tutti la gioia è la bellezza del Vangelo. Il cammino sinodale che stiamo vivendo, possa esprimere al meglio e rafforzare questo nostro desiderio. Chi affidiamo oggi a Maria per il bene della Chiesa e delle nostre Chiese diocesane. Buon pellegrinaggio.

+ Giuseppe Pellegrini
Vescovo

Lourdes
08/08/2022