Omelia S. Messa nel X anniversario della morte di don Giussani S. Giorgio di Porcia, 21 febbraio 2015

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Omelia S. Messa nel X anniversario della morte di don Giussani

San Giorgio di Porcia, 21 febbraio 2015

 

Un saluto cordiale ed affettuoso a tutti. Siamo entrati nel tempo quaresimale, tempo di conversione, di revisione di vita e di rinnovamento spirituale. All’inizio della celebrazione abbiamo pregato chiedendo a Dio che disponga i nostri cuori all’ascolto della Parola, perché possiamo compiere un cammino di vera conversione. Nella meditazione personale mi sono soffermato sull’espressione vera conversione, perché ciò significa che anche noi possiamo parlare molto di conversione e di penitenza, che possiamo entrare nel cammino quaresimale senza un profondo desiderio di convertirci, sena un profondo coinvolgimento personale, rimanendo così ai margini del cammino penitenziale che la chiesa ci propone. Ecco perché papa Francesco, nel messaggio che ci ha rivolto per la quaresima di quest’anno, parla del pericolo della globalizzazione dell’indifferenza. “L’indifferenza verso il prossimo e verso Dio è una reale tentazione anche per noi cristiani. Abbiamo perciò bisogno di sentire in ogni quaresima il grido dei profeti che alzano la voce e ci svegliano”.

La conversione a cui siamo chiamati non è frutto principalmente dei nostri sforzi o della nostra buona volontà, ma si fonda sull’amore e sulla misericordia di Dio. Come ci ha ricordato san Paolo, all’inizio della quaresima: “Lasciatevi riconciliare con Dio” (2 Corinzi 5,20), proprio perché la riconciliazione è un dono che ci viene offerto gratuitamente dalla bontà e dalla misericordia del Signore. Il segno dell’arcobaleno, come ci ha ricordato il libro della Genesi, ricorda il patto di amore, l’alleanza, che Dio ha stipulato con l’umanità, ben consapevole dei nostri tradimenti e delle nostre infedeltà. Anche san Pietro, nella seconda lettura proclamata, insiste sulla misericordia e sull’amore di Dio, tanto che il Signore Gesù, dopo la risurrezione “nello spirito andò a portare l’annuncio anche alle anime prigioniere, che un tempo avevano rifiutato di credere” (1 Pietro 3,19-20). Spetta però a ciascuno di noi accorgerci dell’amore e della misericordia del Padre che si è rivelata nel suo Figlio Gesù, ed aderire alla sua proposta di salvezza, anche se è necessario affrontare una dura lotta contro il maligno. Gesù l’ha sperimentato e vissuta prima di noi, entrando nel deserto subito dopo il battesimo al Giordano. E’ la lotta contro Satana, contro colui che è contrario a Dio e all’uomo, mettendosi framezzo e cercando di dividerci (il diavolo) da Dio, frapponendosi tra noi e Dio, insinuando continuamente il dubbio circa l’amore e la bontà di Dio verso di noi. La conversione, pertanto, richiede un cambiamento di mentalità. Solo così potremo credere al Vangelo che ci parla dell’amore di Dio, di un Dio che ci ama fino a dare la sua vita per noi. Altro che un Dio che ci punisce, che ci giudica, che ci aspetta al varco, che ci comanda… ma un Dio che ci ama!

Illuminati dal cammino che la Chiesa ci propone all’inizio della quaresima, ripensiamo a questi 10 anni dalla nascita al cielo di don Giussani e all’imminente incontro della vostra Fraternità di Comunione e Liberazione con il Santo Padre Francesco il prossimo 7 marzo, che vi invita a “preservare la freschezza del vostro carisma, rinnovando sempre il ‘primo amore’, sempre sulla strada, sempre in movimento, sempre aperti alle sorprese di Dio”. Uno degli aspetti centrali del vostro carisma sta nella piena valorizzazione dell’umano che favorisce il vero e autentico incontro con il Signore.  Dio, ricordava spesso don Giussani, è più grande delle nostre idee su di Lui e la strada per arrivare a Lui consiste proprio nel metterci a servizio dell’uomo e nel metterci in ascolto di quella voce che è dentro ciascuno e che ci fa sentire continuamente il bisogno di Dio. Ecco perché in tutto il suo ministero sacerdotale, don Giussani ha sempre aiutato le persone e in particolare i giovani a pensare, a porsi le domande giuste, a sentire la carenza delle spiegazioni ideologiche, per far così emergere dal proprio cuore e dai propri desideri il bisogno di Dio. Una scelta non facile, soprattutto per questi tempi carenti di pensiero e troppo compiacenti a pensieri omologanti e ideologici. Ho letto sul nuovo libro La vita di don Giussani una riflessione che mi sembra sintetizzi molto bene questo aspetto: “La gioia più grande della vita dell’uomo è quella di sentire Gesù Cristo vivo e palpitante nelle carni del proprio pensiero e del proprio cuore”. E’ quanto, con altre parole, ci ricordava papa Benedetto all’inizio dell’enciclica Deus Caritas Est: “All’inizio dell’essere cristiano non c’è una decisione etica o una grande idea, bensì l’incontro con un avvenimento, con una Persona, che dà alla vita un nuovo orizzonte e con ciò la direzione decisiva”.

La formazione che state facendo quest’anno su Perché la Chiesa, non si ferma solo a livello di riflessione sistematica e teorica, ma vuole aiutarvi a sentirvi Chiesa e a vivere oggi il vostro carisma, sollecitandovi a portarlo nella Chiesa e nella società di oggi. Don Iulian Carron, nella lettera invito all’incontro con il Santo Padre vi diceva: “Andiamo a Roma non per un incontro celebrativo, ma solo per il desiderio di imparare da papa Francesco come essere cristiani in un mondo in così rapida trasformazione”. Come essere e come vivere oggi la Chiesa di Gesù Cristo. Come incarnare nell’oggi il vostro carisma, come renderlo affascinante anche ai nostri giorni. Mi piace usare un’espressione che ho letto, sull’eredità che don Giussani lascia alla Chiesa. Un’attrattiva che a dieci anni dalla sua nascita al cielo, continua a muovere le persone, anche quello che non lo hanno mai incontrato. Offrite anche voi, carissimi, una bella testimonianza di vita che attragga molti all’incontro vivo con Gesù Cristo. Buon cammino e buon anniversario.

 

                                                                                  + Giuseppe Pellegrini

                                                                                              vescovo

Porcia
21/02/2015
33080 Porcia, Friuli Venezia Giulia Italia