MOZAMBICO – Chipene

Diocesi di Nacala – Parrocchia di Chipene

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La collaborazione tra la Diocesi di Concordia-Pordenone e la Diocesi di Nacala comincia a febbraio del 2016, con l’arrivo di don Lorenzo Barro, missionario fidei donum, ad assumere la guida della parrocchia di Chipene seguito nel 2017 da don Loris Vignandel. La parrocchia si estende su un territorio di oltre 3.000 Km². Il Governo ha aperto sul territorio una rete di scuole per offrire a tutti l’accesso all’istruzione di base e realmente si trovano piccole scuole anche nei luoghi più remoti. Normalmente i bambini non dovrebbero avere difficoltà ad accedere al primo ciclo della scuola Primaria (1ª-5ª). Per il secondo ciclo (6ª-7ª) già la distanza dalla scuola può diventare un motivo per abbandonare gli studi. Più difficile frequentare la Scuola Secondaria: nel nostro territorio esistono solo due scuole Secondarie: a Chipene e Mazua, ambedue si fermano alla 10ª classe, mancando l’ultimo ciclo (11ª-12ª) per completare il percorso.

Intuendo la necessità di creare uno spazio educativo e di accoglienza per studenti adolescenti, sono stati necessari alcuni lavori di costruzione e/o di ristrutturazione degli edifici già presenti.

Nello specifico sono stati eseguiti vari lavori, nell’ordine:

  1. Riabilitazione del sistema idraulico della missione: sostituzione della pompa manuale con pompa solare, manutenzione del serbatoio centrale, ripristino degli allacciamenti e delle condutture.
  2. Ristrutturazione della casa dei padri per garantire una sistemazione dignitosa e funzionale: costruzione di due bagni, chiusura delle verande, realizzazione della cucina, installazione di un sistema solare per l’energia elettrica.
  3. Ristrutturazione e ampliamento dei dormitori del centro formativo parrocchiale (60 posti).
  4. Ristrutturazione e ampliamento di una sala ad uso incontri di formazione (oltre 60 posti).
  5. Ristrutturazione, ampliamento e completamento delle strutture a servizio del Lar (convitto) maschile: rifacimento del tetto dei dormitori, realizzazione di un corpo bagni, chiusura della veranda, costruzione del refettorio e della cucina, recinzione. Capacità: 40 ragazzi.

Con questi ultimi lavori è stato possibile aprire il Lar maschile nel 2020, pur nel condizionamento della pandemia. Nel 2021 siamo entrati a regime: la scuola è partita con un paio di mesi di ritardo e un orario di lezione ridotto (tre giorni la settimana), ma il calendario scolastico si è poi sviluppato correttamente, osservando le misure di prevenzione per il coronavirus. Nel Lar abbiamo ospitato 37 ragazzi: 35 studenti della Scuola Secondaria (8ª-10ª classe), 2 della Primaria (7ª classe).

Esiste anche un Lar femminile, gestito dalle Suore Missionarie Comboniane, presenza consolidata nel tempo. Pure questo Lar ha una capacità massima di 40 posti.

Il Lar femminile risponde ad una scelta di promozione della donna propria della Congregazione. Il Lar maschile è stata una scelta maturata dalla Parrocchia, con un confronto puntuale in Consiglio Parrocchiale: il desiderio di offrire anche ai ragazzi una opportunità di formazione accompagnata da una scelta educativa precisa è stato il desiderio condiviso.

Il Lar maschile tocca anche un aspetto “affettivo”: molti genitori e professori dei nostri ragazzi hanno studiato qui e il ricordo dell’esperienza nella missione è ancora vivo e positivo.

A Chipene dovrebbe iniziare con il 2022 la 11ª classe, come sala anexa della Scuola Secondaria di Memba (sede del Distretto).

I nostri Lar rispondono all’esigenza di appoggiare i giovani e le loro famiglie per permettere la frequenza alla Scuola Secondaria. Si sono accolti anche ragazzi/e degli ultimi anni della Scuola Primaria, nel tentativo di recuperare – almeno in parte – la formazione di base, per meglio affrontare la Scuola Secondaria.

La popolazione è molto giovane: secondo i dati del Censimento 2017, in provincia di Nampula il 48,8% della popolazione è tra 0 e 14 anni di età. L’Annuario statistico della Provincia di Nampula per il 2020[1] indica nel Distretto di Memba una popolazione tra 0 e 14 anni di 182.162 persone, pari al 50,2% della popolazione totale. Lo stesso Annuario indica il rapporto alunni/professori nella Scuola Primaria di 1º grado a 83 alunni per professore; nella Scuola Primaria di 2º grado a 35; nella Scuola Secondaria Generale di 1º grado a 47. È abbastanza frequente che nelle prime classi i professori debbano gestire gruppi oltre 100 e fino a 130/140 studenti, con strutture insufficienti e dotazioni inadeguate.

Una popolazione tanto giovane, di fatto, esercita una grande pressione sulla società, che al momento non riesce ad offrire prospettive sufficienti di lavoro, di inserimento sociale, di sviluppo per la gioventù. La rassegnazione sembra l’atteggiamento dominante tra la popolazione. La tentazione per i giovani è di intraprendere percorsi negativi: dalla piccola criminalità (furti e altri abusi contro le persone) al reclutamento in gruppi organizzati (è noto che quest’area è luogo di reclutamento per i gruppi terroristici attivi in Cabo Delgado).

La sfida dell’educazione, certo complessa, va assunta per animare speranza, consapevolezza e competenza nei giovani, condizioni necessarie per il loro coinvolgimento attivo nello sviluppo del loro Paese.

In generale, la situazione dell’educazione scolastica è precaria: sovraffollamento delle scuole, carenza di strutture e mezzi, lacune di formazione e motivazione dei professori, abitudine a pratiche corruttive, poca motivazione e spinta delle famiglie allo studio dei figli. Per la Scuola Secondaria c’è anche la distanza dalla sede scolastica, che generalmente impone di avvicinarsi alla scuola o appoggiandosi ad altri membri della famiglia/amici o entrando in un Lar (convitto) del Governo o privato (generalmente di parrocchie o congregazioni religiose).

Nei nostri Lar ci sforziamo di garantire una presenza e accompagnamento: a partire dal vivere quotidiano (pulizie, igiene, orari comunitari, regole di buona convivenza e formazione umana) e con particolare attenzione all’apprendimento (accompagnamento nello studio, supervisione dell’attività scolastica).

Alla nostra offerta manca ancora un luogo dedicato allo studio. La missione dispone della struttura della vecchia scuola: tre grandi aule che vorremmo riabilitare e attrezzare con una piccola biblioteca (libri di testo), tavoli e sedie per lo studio, da mettere a disposizione dei due Lar (maschile e femminile) e aprire anche ad altri giovani del posto.

La struttura necessita del rifacimento della copertura del tetto, della collocazione di grate alle finestre per ridurre il rischio di furti, della rinnovazione dei serramenti, di una chiusura migliore della veranda di ingresso, della realizzazione di due bagni esterni (uomini/donne) per chi utilizza l’ambiente.

Per gli utilizzatori “esterni” prevediamo di realizzare una iscrizione con quota simbolica di partecipazione.

Prevediamo di gestire la struttura con nostro personale: membri dell’equipe missionaria e altri collaboratori che già ci accompagnano. C’è il desiderio di ricevere anche volontari laici per questo servizio, ma, a causa della pandemia, il lavoro di sensibilizzazione e preparazione del Centro Missionario Diocesano ha subito un arresto prolungato.

Per il recupero della struttura è stata contattata una impresa che ci ha proposto il preventivo che alleghiamo, ritenendolo congruo. Nella scelta dell’impresa, ci siamo rifatti a conoscenze dell’ambiente missionario, soprattutto per valutare l’affidabilità, sia nella corrispondenza preventivo-costi effettivi, sia nei tempi e modalità di realizzazione dei lavori. Per eseguire questo tipo di lavori si possono incontrare molte difficoltà a causa dell’impresa. Il preventivo è chiuso a 1.389.840 meticais. Al cambio attuale (71,5 MZN/€), sono 19.438,32 €.

La struttura è robusta, costruita in mattoni cotti realizzati localmente dai vecchi missionari. Le pareti sono di circa 50 cm di spessore. Non presentano problemi strutturali. Anche le travi fondamentali del tetto si presentano in buono stato di conservazione.

La copertura del tetto è stata realizzata con tegole in cemento. Il tempo e l’esposizione alle intemperie le ha rese fragili e sono ampiamente danneggiate, si sono aperti spazi che hanno permesso il rifugio di animali notturni (barbagianni e pipistrelli), oltre all’infiltrazione di acqua (evidenti i segni sulle pareti). Le condizioni attuali del tetto ci spingono a realizzare rapidamente i lavori di recupero, per evitare che la penetrazione della pioggia danneggi anche le travi del tetto e gli intonaci.

Il lavoro principale è il rifacimento della copertura, sostituendo le tegole di cemento con lamiera IBR da 0,5mm e alleggerendo le cantinelle di supporto. Si procederà poi alla verifica degli intonaci, rimuovendo e rifacendo le parti in distacco. Verranno rinnovate porte e finestre. Per motivo di sicurezza, collocheremo grate anti intrusione alle finestre. Anche alla veranda di ingresso prevediamo di realizzare una chiusura con ringhiera in ferro e cancello. Ultimo lavoro sarà la realizzazione di due latrine migliorate (per uomini e donne) a servizio degli utenti della struttura e la recinzione dell’area.

R705, Nampula Mozambico