Gli auguri del Vescovo Giuseppe ai missionari della Diocesi

Carissimi missionari e missionarie,
pensando a voi tutti missionari originari di questa nostra Diocesi di Concordia-Pordenone e
ai vostri confratelli, consorelle e collaboratori laici, sento una Chiesa viva che, anche se povera di
mezzi, pulsa e batte perché attenta a dare una risposta di vera umanità attraverso l’annuncio del
Vangelo specialmente tra i semplici e poveri, cioè coloro che sono aperti al Regno.
Vorrei comunicare con voi quello che sto condividendo con il presbiterio diocesano, con le
varie parrocchie e unità pastorali nella Visita pastorale, specie attraverso la Lettera pastorale
“Toccare la carne di Cristo”. Ho fatte mie e le parole di Papa Francesco, per una attenzione al
mondo dei poveri, suggerendo tre atteggiamenti nei confronti dei poveri e delle varie povertà,
attraverso tre parole: incontrare, ascoltare, condividere. Sono certo che ognuno di voi ha davanti
a sé tanti casi concreti dove quotidianamente si trova a fare esperienza di questa realtà, dove le
situazioni di povertà sono così numerose e non sempre si riesce ad arrivare a tutti e dare una
risposta vera. Occorre un discernimento ma anche un cuore caldo e amabile che sa parlare e agire
con sapienza, questo per non rendere i poveri solo oggetto delle nostre preoccupazioni. Gesù ha
messo davanti a noi i poveri come modello di vita, facendo della sua vita un dono d’amore. Anche
noi desideriamo vivere come Lui, fare come Lui, annunciando a tutti l’amore e la misericordia del Padre.
Noi diciamo spesso che i poveri evangelizzano. Evangelizzano il missionario, la società, la
chiesa stessa, ma questo “solo diventando protagonisti della missione evangelizzatrice della
Chiesa”. Ma è pur vero che per capire certe situazioni di povertà “è necessario prima di tutto
riconoscere che ciascuno di noi è un povero mendicante. Guai se non riconoscessimo la nostra
povertà e pensassimo che poveri sono solo gli altri. I poveri ci insegnano proprio questo: che siamo
noi i primi ad aver bisogno degli altri”. Non diventiamo solo quelli che hanno sempre da dare, ma
anche impariamo a ricevere, e questo farà crescere in dignità gli altri e anche noi stessi.
Il Mistero del Natale ci aiuta ad entrare in questo clima perché Gesù si è fatto uno di noi,
assumendo la nostra umanità. E’ un atteggiamento che deve continuare dove “l’amore rende
simili, crea uguaglianza, abbatte i muri e le distanze: e Dio in Gesù ha fatto questo in nor. È quello
che celebriamo con la nostra gente, è quello che annunciamo, è quello che pure ci auguriamo.
Viviamo il Natale con cuore da poveri, che mettono l’essenziale al centro, che se hanno qualcosa
condividono per far festa con gli altri.
Cari missionari, vi dico grazie per il servizio che fate al regno di Dio, alla Chiesa, anche a
questa nostra chiesa diocesana che amate. Grazie per la vostra perseveranza nella vostra
vocazione. Preghiamo perché non manchino vocazioni alla missione anche attraverso partenze
concrete di missionari, in particolare missionari laici, famiglie che pensano di donare magari
qualche anno alla missione anche con i loro figli. Anche voi siete la ricchezza della Diocesi!
Buon Natale del Signore Gesù, che si è fatto povero per innalzare noi tutti. Auguri anche
alle vostre comunità cristiane e a tutti i vostri parenti e amici.
Vi ricordo nella preghiera. Con affetto.
Pordenone, 03 dicembre 2018 Festa di S. Francesco saverio
 
+ Giuseppe Pellegrini, Vescovo